Nel corso di una solenne cerimonia presso il mausoleo dedicato ai 40 martiri di Gubbio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato l’eccidio perpetrato dalle truppe naziste durante la Seconda guerra mondiale, sottolineando il valore storico e simbolico del sacrificio degli eugubini. Una strage che, come ha dichiarato il ministro, “rappresenta ancora una ferita aperta nel cuore della città e dell’intero Paese”.
Nel suo intervento, Tajani ha evidenziato che l’Unione Europea è nata proprio per cancellare gli orrori della guerra e per chiudere una stagione segnata da dittature che hanno negato la libertà a milioni di persone. Un processo storico che ha avuto origine dalle macerie morali e materiali del conflitto mondiale e che ha trovato nel progetto europeo uno strumento di riconciliazione e costruzione di un futuro comune.
“Gubbio – ha detto Tajani – ha vissuto il dramma di un regime che aveva annientato il rispetto per la dignità umana”, ricordando il sacrificio dei suoi cittadini come esempio di ciò che la memoria collettiva non può permettersi di dimenticare. Il mausoleo, luogo simbolo della sofferenza e della resistenza, diventa così un punto di riferimento anche per le nuove generazioni, affinché non si perda mai il senso della storia.
Il ministro ha poi richiamato l’importanza della pace come conquista da difendere costantemente, sottolineando come “oggi l’Europa viva un momento di pace, ma ai suoi confini continuano a consumarsi conflitti sanguinosi”. Una realtà che impone, secondo Tajani, una riflessione profonda sul significato dell’integrazione europea e sull’impegno necessario per garantire stabilità e diritti.
“La libertà e la pace non sono mai date per scontate”, ha aggiunto, invitando a non vanificare il sacrificio di chi ha perso la vita per la democrazia. Tajani ha concluso il suo discorso richiamando il valore del dialogo tra i popoli, del rispetto reciproco e della volontà di costruire un’Europa sempre più unita, consapevole delle sue radici e del suo ruolo nel mondo.