Sandro Pasquali, sindaco di Passignano sul Trasimeno, ha ufficializzato la sua candidatura alla segreteria regionale del Partito Democratico in Umbria. Una scelta maturata in un momento di transizione per il partito, segnato dall’uscita di scena dell’attuale segretario Tommaso Bori, non più ricandidabile in quanto assessore regionale e vicepresidente della Giunta.
“Il Pd non può più tornare indietro, ma deve guardare avanti”, ha dichiarato Pasquali durante la presentazione della sua candidatura, affiancato da Lodovico Baldini e Damiano Bernardini, in corsa rispettivamente per le segreterie provinciali di Perugia e Terni.
Una squadra nata nei territori
Il trio, composto da due sindaci in carica e un ex primo cittadino, ha sottolineato l’importanza dell’esperienza amministrativa come elemento fondante del proprio progetto politico. “Il nostro è un percorso comune che dimostra capacità di governo e di amministrazione territoriale”, hanno ribadito durante l’incontro.
Pasquali, Bernardini e Baldini puntano su un modello di Pd radicato nelle comunità, capace di rispondere ai bisogni locali attraverso l’esperienza diretta maturata negli enti. Una linea che si contrappone a quella rappresentata dall’altro candidato alla guida del Pd regionale, l’ex parlamentare Carlo Emanuele Trappolino, espressione di una visione più tradizionale della leadership dem.
I nomi per le segreterie provinciali
Nel dettaglio, la corsa per la segreteria provinciale di Perugia vede la sfida tra Matteo Burico, sindaco di Castiglione del Lago, e Lodovico Baldini, 61 anni, ex sindaco di Valtopina, oggi consigliere comunale e esperto in ambito sanitario. A Terni, invece, in campo Damiano Bernardini, attuale sindaco di Baschi, che ha già ufficializzato la sua candidatura nei giorni scorsi.
Queste figure vanno a rafforzare una proposta politica che mette al centro la competenza amministrativa e il radicamento nei territori, tratti distintivi rivendicati con forza dagli stessi protagonisti.
Il prossimo congresso regionale del Pd in Umbria si profila come un banco di prova fondamentale per ridisegnare gli assetti del partito, sia a livello locale che regionale. Dopo anni segnati da tensioni interne e risultati elettorali altalenanti, l’obiettivo dichiarato è quello di rilanciare l’azione politica attraverso volti riconoscibili e proposte concrete.