Movida, parte il piano sperimentale per via della Viola e dintorni: “Un patto tra locali e residenti”

Nel centro storico arriva il progetto del Comune per conciliare il divertimento notturno con il rispetto del decoro urbano

Non una zona rossa, ma uno spazio di equilibrio tra socialità e vivibilità. A Perugia, nell’area compresa tra via Alessi, via Cartolari e via della Viola, il Comune lancia un piano sperimentale per gestire la movida in modo partecipato. Il progetto, presentato nel chiostro di San Fiorenzo dall’assessore Fabrizio Croce, punta su decoro, dialogo e nuove figure per la mediazione civica.

“Vogliamo creare un ambiente ottimale per trascorrere le serate”, ha spiegato Croce a una platea composta da una sessantina di residenti e titolari di locali. L’obiettivo dichiarato è quello di trovare “un’intesa tra le necessità di chi lavora la notte e chi abita nel quartiere”, ha detto l’assessore, sottolineando l’urgenza di un “patto tra le parti”.


Il piano partirà ufficialmente entro la fine del mese, ma alcune azioni sono già in corso. Gesenu ha avviato un potenziamento della raccolta rifiuti, con più passaggi e nuovi avvisi informativi in italiano e inglese.

“Il centro attrae tante persone, anche turisti. C’è il sospetto che alcune strutture affittino abusivamente o che i proprietari non conoscano le regole sulla raccolta e non siano in grado di spiegarle”, ha sottolineato Croce. Inoltre, operai comunali interverranno per rimuovere le scritte dai muri, rafforzando così l’azione sul decoro urbano.


Tra le principali novità del piano figura l’introduzione di nuove figure di mediazione: gli informatori civici.

“Non si tratta di vigilantes o steward come in passato”, ha precisato l’assessore, “ma di persone incaricate di sensibilizzare, segnalare e prevenire gli eccessi. Se necessario, potranno chiamare le forze dell’ordine, ma il loro ruolo sarà soprattutto quello di facilitare il dialogo tra cittadini e amministrazione”.

Orari dei locali e bagni pubblici: si valuta una nuova intesa
Durante l’incontro, alcuni esercenti hanno chiesto un’estensione degli orari di apertura oltre l’1.30. L’assessore ha risposto con cautela: “Vedremo, per ora andiamo avanti con il solito assetto”, ma ha aperto a possibili modifiche “se ci sarà un impegno da parte dei locali nell’offrire servizi igienici adeguati per evitare che i vicoli vengano usati impropriamente”.

“Una mezz’ora in più si può discutere, se si gestisce meglio la movida”, ha aggiunto Croce, indicando un possibile scambio tra flessibilità e responsabilità.


Non sono mancate voci critiche. “Ben venga il piano del Comune, ma non si possono fare figli e figliastri”, ha protestato un residente di Porta Sole, lamentando l’assenza di misure in altre aree colpite dalla malamovida, come via Mattioli. “Applichiamo il regolamento urbano che sanziona chi urina nei vicoli o fa schiamazzi, e si arrestino gli spacciatori e i rissaioli”, ha aggiunto con fermezza.

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