Lega Umbria: “Legge sulla Famiglia rischia di rimanere inattuata, serve un intervento urgente”

Marchetti e Fioroni chiedono risorse e atti attuativi per rendere operativa la Legge sulla Famiglia, una delle più avanzate a livello nazionale

A quasi un anno dall’approvazione della Legge sulla Famiglia (LR n.16 del 25 settembre 2024), il rischio che il provvedimento rimanga lettera morta è sempre più concreto. A lanciare l’allarme sono Riccardo Augusto Marchetti, segretario regionale della Lega Umbria, e Paola Fioroni, responsabile del Dipartimento Economia e Disabilità in Umbria per il partito, che hanno criticato la giunta regionale per non aver ancora adottato gli atti attuativi necessari e per non aver previsto stanziamenti adeguati nel bilancio regionale 2025.

“Nel frattempo, questa Giunta sembra esultare per pochi fondi estemporanei destinati alle famiglie, privi di una cornice strategica e non messi a sistema – proseguono – Una narrazione che stride con la gravità della crisi demografica in atto: il tasso di natalità è sceso al 5,5%, la popolazione si è ridotta a 854.378 abitanti e l’indice di vecchiaia ha superato quota 238.

Nella Legge sulla Famiglia, approvata dal Consiglio Regionale nella scorsa legislatura, abbiamo saputo mettere a sistema risorse regionali, nazionali ed europee per superare la logica dei bonus frammentati o una tantum e costruire un vero impianto di welfare familiare. Tra le principali misure previste: l’introduzione del Fattore Famiglia, per garantire equità nell’accesso ai servizi tenendo conto della reale composizione del nucleo; il potenziamento dei consultori familiari come presìdi fondamentali sul territorio; la creazione dei Centri per la famiglia e l’adozione di un Piano triennale regionale per le politiche familiari; l’istituzione di un Fondo per le famiglie monoparentali, spesso in condizioni di maggiore fragilità; misure strutturali per sostenere le spese scolastiche, educative e sportive dei figli; la stabilizzazione del bonus natalità e del bonus per la conciliazione vita-lavoro; la creazione di un Dipartimento per le politiche familiari; la promozione dei Distretti famiglia, per favorire reti territoriali tra istituzioni, associazioni e imprese a favore del benessere familiare.

È bene ricordare che la precedente amministrazione non solo ha costruito e approvato questa legge, ma ha anche stanziato risorse per accompagnare i Comuni umbri nell’ingresso nel network nazionale dei ‘Comuni amici della famiglia’, favorendo una cultura diffusa e condivisa delle politiche familiari nei territori. Non vorremmo che, dietro ai ritardi e all’inerzia, si nasconda una scelta ideologica: quella di non dare seguito a una legge solo perché nata sotto un’altra amministrazione. Ma le famiglie umbre, oggi spesso senza certezze, non chiedono ideologia a fini elettorali – concludono Marchetti e Fioroni -chiedono sostegno concreto, stabilità, futuro. Una legge c’è. È in vigore. Ora servono volontà politica, risorse e atti conseguenti”.

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