Ha respinto ogni accusa di terrorismo il giovane incensurato arrestato a Perugia, dopo il sequestro di un vasto archivio digitale contenente istruzioni per la fabbricazione di armi e ordigni artigianali. Davanti al giudice per le indagini preliminari, il ventiquattrenne ha parlato per circa due ore, negando qualsiasi intenzione violenta o legame con ambienti estremisti.
Il materiale ritrovato – secondo l’accusa – proverebbe una graduale radicalizzazione dell’indagato, ma la difesa ha sostenuto una lettura del tutto diversa dei fatti. A parlare è l’avvocato Franco Libori, che ha ribadito la totale estraneità del suo assistito a qualsiasi progetto criminale. “Non ha mai pianificato né tantomeno voluto compiere azioni terroristiche”, ha sottolineato il legale.
Nel corso dell’interrogatorio, il giovane ha dichiarato che la sua raccolta digitale aveva finalità esclusivamente culturali e accademiche. Ha spiegato di essere da sempre appassionato di storia militare e di aver accumulato documenti e manuali per approfondire le proprie conoscenze. Secondo quanto emerso, il ventiquattrenne avrebbe agito da solo e senza contatti con gruppi o soggetti potenzialmente pericolosi.
Le indagini sono ancora in corso e mirano a verificare l’origine dei file, i contatti online e le eventuali interazioni con comunità sospette. Gli inquirenti stanno analizzando anche il contenuto dei dispositivi sequestrati per escludere la possibilità che i dati siano stati condivisi o diffusi.
Nel frattempo, il giovane resta detenuto, in attesa di ulteriori sviluppi procedurali. La difesa ha già annunciato la richiesta di una misura cautelare meno restrittiva, puntando sull’assenza di precedenti penali e sull’intento non violento manifestato dal proprio assistito.