Nella mattinata del 29 maggio 2025, le sigle sindacali Filtcem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil dell’Umbria, insieme alle articolazioni provinciali, hanno promosso un presidio davanti alla sede di E-Distribuzione Spa a Perugia. L’iniziativa ha voluto attirare l’attenzione sull’avvio della procedura di raffreddamento, decisa dai sindacati per contestare le recenti scelte organizzative dell’azienda.
I nodi della vertenza: occupazione, carichi di lavoro e Pnrr
I sindacati chiedono di essere coinvolti in un processo partecipativo per la riorganizzazione aziendale, rivendicando un confronto aperto sul futuro dell’occupazione in E-Distribuzione, in un momento strategico come quello della transizione energetica.
I segretari generali Fabio Mencarelli (Filtcem Cgil Perugia), Ciro Di Noia (Flaei Cisl Umbria) e Doriana Gramaccioni (Uiltec Uil Umbria) hanno sottolineato la necessità di adottare scelte coraggiose e lungimiranti, coerenti con la missione di E-Distribuzione nel contesto del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che prevede interventi massicci nel settore energia.
Secondo i sindacati, il personale attualmente in servizio non è sufficiente a sostenere l’attuazione dei progetti, per cui sono richiesti nuovi investimenti in risorse umane e un piano di assunzioni che dia respiro a una forza lavoro sottoposta a carichi eccessivi.
Turni sfalsati e vita privata sacrificata
Una delle principali criticità evidenziate è l’introduzione di nuove modalità di turnazione, che prevedono l’alternanza tra mattina e pomeriggio, senza una reale concertazione. Queste modifiche, secondo le sigle sindacali, stanno generando gravi squilibri nella conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, con un impatto diretto sul benessere e sulla stabilità del personale.
“Non possiamo accettare che la transizione energetica sia scaricata interamente sulle spalle dei lavoratori”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali, sottolineando come ogni cambiamento strategico debba passare attraverso il coinvolgimento attivo del personale e il rispetto delle condizioni contrattuali.
Le richieste al gruppo Enel
Il presidio ha rappresentato un forte segnale all’azienda madre, il gruppo Enel, affinché modifichi l’approccio gestionale. I sindacati chiedono un piano industriale trasparente, in grado di valorizzare le professionalità esistenti e di affrontare le sfide energetiche con risorse adeguate, formazione e nuova occupazione.
Il messaggio rivolto a Enel è chiaro: per realizzare concretamente la transizione energetica, non bastano le tecnologie o gli investimenti infrastrutturali, ma serve una rete solida di lavoratori qualificati e motivati, sostenuta da condizioni eque e sostenibili.