Aggressione a San Sisto, fu spedizione punitiva per il controllo per lo spaccio: due arresti

Tentato omicidio a Perugia: quattro uomini identificati come parte di un commando punitivo. Due sono stati fermati, altri due ancora ricercati.

Procura di Perugia

Una spedizione organizzata per vendetta, figlia di una spirale di violenza che da settimane insanguina le notti perugine: è questo lo scenario ricostruito dai carabinieri attorno all’aggressione avvenuta il 12 maggio scorso nel quartiere San Sisto. La vittima, un tunisino di 27 anni, è stata braccata, speronata e accoltellata da un gruppo di connazionali in un regolamento di conti legato al traffico di stupefacenti.

I responsabili dell’assalto, quattro uomini tunisini senza fissa dimora, sono già noti alle forze dell’ordine. La procura ha emesso nei loro confronti quattro decreti di fermo per tentato omicidio e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Due sono stati catturati: un 38enne trovato in un appartamento e un 28enne che si è consegnato spontaneamente ai carabinieri. Altri due, di 27 e 31 anni, risultano ancora irreperibili.

Secondo gli investigatori, il commando ha agito con freddezza e determinazione. La vittima, che viaggiava in auto con il fratello, è stata inseguita per le vie del quartiere, speronata e poi raggiunta a piedi in un parcheggio. Qui l’attacco è culminato in una brutale aggressione con coltelli, che ha causato gravi ferite e l’amputazione di un dito.

Le indagini hanno fatto leva su due elementi chiave: le auto abbandonate utilizzate dal gruppo e i filmati di videosorveglianza, tra cui quelli ripresi da un supermercato della zona. Queste prove si sono rivelate determinanti per risalire all’identità degli aggressori.

L’agguato si inserisce in un contesto ben più ampio di violenza urbana. Secondo la procura, guidata da Annamaria Greco, l’episodio rappresenta un atto di ritorsione per scontri precedenti legati allo spaccio. Dieci giorni prima, un’altra rissa esplosa in una stazione di servizio aveva coinvolto alcuni degli stessi soggetti, con l’uso di armi come pistole, machete e roncole. Un altro episodio ha visto l’assalto ai buttafuori di una discoteca a Sant’Andrea delle Fratte.

La squadra mobile della Questura di Perugia sta approfondendo il legame tra i diversi episodi, ipotizzando una faida fra bande tunisine in lotta per il predominio sulle piazze di spaccio. Le autorità temono una possibile escalation, motivo per cui l’attenzione resta altissima.

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