Un fronte acceso si è aperto tra i Comuni soci della Valle Umbra Servizi (Vus), a seguito della proposta di modifica dello statuto della multiservizi che opera in 22 municipi tra Foligno, Spoleto e Valnerina. La bozza di revisione del documento, che definisce le regole di funzionamento dell’ente, avrebbe dovuto essere discussa nell’assemblea straordinaria del 23 maggio, ma l’incontro è stato rinviato senza una nuova data, a causa di “ulteriori approfondimenti” richiesti dopo le osservazioni di alcuni funzionari comunali.
Governance a vita? La proposta contestata sull’articolo 17
Uno dei nodi più controversi riguarda l’articolo 17 dello statuto, relativo alla composizione del Consiglio di amministrazione. La modifica proposta elimina il limite dei due mandati per i consiglieri e il presidente del board Vus, aprendo così la possibilità di rinnovi illimitati, anche “a vita”. Una proposta che ha scatenato polemiche trasversali, poiché rischia di cristallizzare le posizioni di potere nella guida della società, senza introdurre meccanismi alternativi di rotazione o verifica della governance.
Il tempismo della proposta è significativo: arriva infatti in prossimità della scadenza del Cda attualmente presieduto da Vincenzo Rossi, il quale non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul tema.
Sede legale e peso politico: Spoleto sotto pressione
Altro punto critico è la possibilità di trasferire la sede legale di Vus da Spoleto, attualmente indicata all’articolo 2 dello statuto. Anche se una decisione del genere richiederebbe un voto con maggioranza qualificata dei tre quarti dei soci (e Spoleto detiene poco più del 28%), il solo inserimento della possibilità ha sollevato forti perplessità, soprattutto all’ombra di un crescente squilibrio tra i Comuni soci più influenti.
La questione della sede legale si intreccia con una più ampia percezione di marginalizzazione politica da parte di Spoleto, sia nella gestione della Vus che nella rappresentanza decisionale all’interno della governance societaria.
Multiservizi verso la società benefit
Tra le altre modifiche, si segnala anche la trasformazione di Vus in società benefit, mantenendo però la forma giuridica di spa. L’obiettivo è integrare le finalità economiche con scopi sociali e ambientali, come la tutela dell’ambiente e il benessere delle persone. Una proposta ambiziosa che, se da un lato apre a un nuovo modello di impresa pubblica, dall’altro richiede una chiara definizione dei criteri e delle responsabilità gestionali.
Altri cambiamenti tecnici e reazioni politiche
Nel pacchetto delle modifiche rientrano anche aspetti più tecnici, tra cui:
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le nuove regole sul trasferimento delle azioni, sempre e solo cedibili ad enti pubblici o loro unioni;
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l’eliminazione del requisito di indipendenza per uno dei membri del Cda incaricato della distribuzione del gas naturale, considerato un adeguamento normativo.
Le reazioni: preoccupazione e scontro istituzionale
Le modifiche proposte hanno provocato una forte reazione politica a Spoleto. I gruppi di maggioranza del centrosinistra hanno espresso “seria preoccupazione” per i cambiamenti in discussione, giudicati significativi per l’equilibrio e il futuro della società pubblica, e hanno accolto con favore il rinvio dell’assemblea, chiedendo un maggiore coinvolgimento di tutti i soci.
Il gruppo di opposizione Insieme per Spoleto ha invece attaccato duramente il sindaco Andrea Sisti, accusandolo di non aver informato il consiglio comunale e definendo l’intera operazione un tentativo delle amministrazioni di destra di indebolire la città. Gli esponenti Cintioli, Piccioni e Loretoni chiedono una mobilitazione ampia a difesa degli interessi di Spoleto, coinvolgendo anche le forze sociali.