Rigopiano, c’è la data per l’appello-bis a Perugia

Nel mese di ottobre si terrà la prima udienza: sotto esame le assoluzioni per disastro, lesioni e omicidio colposi

A otto anni dalla valanga che travolse l’hotel Rigopiano di Farindola, che è costata la vita a 29 persone, tra cui il receptionist ternano Alessandro Riccetti, riparte il processo. La prima udienza del nuovo processo d’appello è stata fissata per il 10 ottobre 2025 presso la Corte d’Appello di Perugia. Si tratta dell’appello bis ordinato dalla Corte di Cassazione, che nel dicembre 2024 aveva annullato alcune delle precedenti assoluzioni.

La decisione della Cassazione

Con la sentenza del 4 dicembre 2024, la Corte di Cassazione ha disposto una nuova valutazione delle responsabilità per alcuni degli imputati originariamente prosciolti. In particolare, è stato confermato il verdetto di condanna per l’ex prefetto, accusato di falso, mentre sono state annullate le condanne per l’ex sindaco di Farindola, il tecnico comunale e due funzionari della provincia di Pescara, con rinvio parziale del procedimento alla giustizia umbra.

La Suprema Corte ha inoltre ordinato di rivedere le assoluzioni di sei dipendenti regionali, che dovranno affrontare un nuovo processo per disastro colposo, lesioni colpose e omicidio colposo.

Secondo la corte, la tragedia si sarebbe potuta evitare se fosse stata riconosciuta la pericolosità dell’area. I giudici sottolineano che la prevenzione è il cardine per la sicurezza pubblica e che la classificazione di Rigopiano come sito valanghivo avrebbe dovuto essere fatta molto prima del disastro. Un’eventuale identificazione del rischio avrebbe potuto vietare l’accesso all’area o limitarne l’uso nelle stagioni invernali.

I nodi ancora da sciogliere

Il nuovo appello mira a fare luce sul ruolo dei dirigenti del Servizio di Protezione civile della Regione Abruzzo, i cui comportamenti erano stati esclusi da responsabilità nel giudizio di secondo grado celebrato a L’Aquila. Secondo l’impianto accusatorio, infatti, vi sarebbero stati gravi ritardi e omissioni nella gestione dell’emergenza neve che, il 18 gennaio 2017, ha preceduto il distacco della valanga, caduta da 1200 metri di altezza.

La nuova sede giudiziaria a Perugia potrebbe segnare un cambio di rotta nel percorso giudiziario di una delle più gravi tragedie avvenute in Italia negli ultimi decenni. Ma c’è necessità di fare presto perchè la prescrizione è dietro l’angolo, essendo il fatto avvenuto il 18 gennaio 2017

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