Perugia, Uilt contro raccolta differenziata spinta: “Attenzione a costi e salute dei lavoratori”

Il Segretario Uiltrasporti Umbria, Stefano Cecchetti, sottolinea i problemi economici e sanitari della raccolta differenziata spinta, invitando a riflettere su costi e condizioni di lavoro

Il Segretario Generale di Uiltrasporti Umbria, Stefano Cecchetti, è intervenuto con una nota in merito alla recente adozione dell’ordine del giorno sul tema rifiuti in Consiglio comunale a Perugia. Cecchetti ha evidenziato alcune critiche importanti riguardo alla sostenibilità della raccolta differenziata spinta, sottolineando la necessità di un equilibrio tra efficacia ambientale, costi economici e tutela della salute dei lavoratori.

“La raccolta differenziata resta la strategia vincente, accompagnata da una politica industriale di impianti moderni per l’economia circolare”, ha detto Cecchetti. Tuttavia, ha aggiunto, i sistemi di raccolta spinta possono presentare problemi rilevanti sotto due aspetti principali: economico-ambientale e sanitario.

Dal punto di vista economico e ambientale, la raccolta differenziata spinta richiede un maggior numero di mezzi e operatori rispetto ai sistemi tradizionali. Cecchetti ha spiegato: “Se prima bastava un solo autocarro robotizzato con un operatore, ora servono almeno tre mezzi piccoli e dai tre ai sei operatori”. Ciò comporta inevitabilmente un aumento dei costi e un maggior impatto ambientale.

Sul fronte della salute, Cecchetti ha posto l’accento sulle conseguenze fisiche per gli operatori: “Il continuo sali/scendi dai mezzi e la manualità richiesta provocano malattie muscolo-scheletriche, infortuni e inidoneità, aggravati dalla pressione delle amministrazioni locali a contenere i costi, che spinge le aziende a incrementare la produttività individuale, oltre i limiti consentiti”.

Inoltre, il Segretario ha segnalato come la frequenza di raccolta dei rifiuti sia arrivata a quattro settimane per ogni tipologia (plastica, carta, residuo secco), con problemi di insufficienza dei contenitori soprattutto nei mesi estivi. Nonostante questo, i costi della raccolta spinta non sono diminuiti, causando un circolo vizioso: “Il servizio costa di più ma per evitare l’aumento delle tariffe si spremono i lavoratori, con gravi conseguenze per la loro salute”.

Sul piano macroeconomico, Cecchetti ha sottolineato che aziende con personale parzialmente inidoneo subiscono cali di produttività e aumento dei costi, ponendo una domanda cruciale: “Quanto conviene esasperare un sistema che aumenta costi e impatto ambientale?”

Il Segretario di Uiltrasporti ha infine invitato gestori e amministrazioni a riflettere seriamente sulla gestione dei rifiuti in un momento di crisi economica per le famiglie. Ha ricordato che, contrariamente alle promesse iniziali, le tariffe sono aumentate, come dimostra il recente aumento del 6,5% deciso da AURI.

Cecchetti ha sottolineato che la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro devono essere prioritarie: “Innanzitutto va garantita la sostenibilità delle condizioni di lavoro, altrimenti innalzare l’occupazione diventa un prezzo troppo caro da pagare”. Ha concluso con un richiamo al senso di responsabilità collettiva, affermando: “Prima che sia troppo tardi, fermiamoci a riflettere tutti, perché tutti ne trarranno vantaggio”.

Non meno importante è il riferimento al tema del termovalorizzatore previsto dal Piano regionale, e alla necessità che ogni decisione venga presa tenendo conto di costi sostenibili per i cittadini, tutela ambientale e condizioni di lavoro dignitose per gli addetti.

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