Oltre 85 mila prestazioni sanitarie sospese al mese di maggio: è questo il dato che ha infiammato il dibattito politico in Umbria, rilanciato con forza dalla consigliera regionale della Lega Donatella Tesei, che denuncia un peggioramento drammatico della situazione sanitaria sotto la guida della presidente Stefania Proietti. Un trend in crescita preoccupante, ha sottolineato Tesei, se confrontato con i 77 mila casi di febbraio e i 44 mila di settembre 2024, quando ancora governava il centrodestra.
“La sanità umbra è al collasso”, accusa l’ex presidente, puntando il dito contro la gestione attuale e la riduzione del monte ore straordinario per i progetti incentivanti. Secondo la consigliera, il taglio del 30% delle ore avrebbe comportato, nel secondo trimestre 2025, una riduzione effettiva del 60% del personale impiegato nelle attività extra-orario, peggiorando l’efficienza dei turni ospedalieri e l’allungamento delle liste.
La presidente Proietti ha respinto le accuse, affermando che non vi è stato alcun taglio, ma un incremento delle risorse destinate allo straordinario: da 2,98 a 4,48 milioni di euro per il 2025, pari a un +33%. Ha però ammesso che il Governo non ha rinnovato le risorse straordinarie per abbattere le liste d’attesa, bloccando l’uso di circa 7,5 milioni di euro del fondo sanitario per prestazioni aggiuntive.
Sul fronte operativo, la Regione rivendica il recupero del 78% delle prestazioni ambulatoriali sospese nel biennio 2023-2024, ma rimangono ancora oltre 14 mila da smaltire, e la situazione in ambito chirurgico appare più critica: 11.500 ricoveri e quasi 7.000 interventi ambulatoriali sono ancora in attesa. Per il 2025, delle 45 mila prestazioni inserite nel piano di recupero, solo il 47,36% risulta eseguito entro aprile.
Tesei chiede maggiore trasparenza: “Non bastano le percentuali. I cittadini devono sapere con chiarezza quanti esami e interventi sono ancora sospesi. Non si governa con la propaganda”, incalza la consigliera, che ha presentato un’interrogazione in Assemblea per ottenere risposte puntuali.
Nel frattempo, la Regione guarda al futuro con l’imminente presentazione del nuovo Piano socio-sanitario, che punta su ospedali di comunità, piattaforme chirurgiche, integrazione tra professionisti e sviluppo della telemedicina. L’obiettivo dichiarato è superare sei anni di immobilismo, ha sottolineato Proietti.
Ma la distanza tra maggioranza e opposizione resta profonda, soprattutto sul tema dell’apertura al privato accreditato, che la giunta continua a considerare solo come supporto marginale entro i tetti di spesa. Per l’opposizione, invece, il fallimento del modello attuale è sotto gli occhi di tutti, tra liste d’attesa fuori controllo e una sanità pubblica sempre più sotto pressione per carenze di personale e risorse limitate.