Giro d’Italia in Umbria: a Niccone striscione pro-Palestina

Gubbio saluta il Giro d’Italia tra festa e protesta: a Lisciano Niccone appare uno striscione per la Palestina, contro la squadra Israel Premier Tech.

Gubbio si è vestita a festa per accogliere il passaggio della nona tappa del Giro d’Italia, un appuntamento atteso che ha colorato la domenica successiva alla celebre corsa dei Ceri. Il percorso ha toccato anche i comuni di Umbertide e Lisciano Niccone, prima di virare verso la Toscana e raggiungere il traguardo in piazza del Campo, a Siena, attraverso le suggestive strade sterrate del senese.

Ma l’entusiasmo della folla non ha impedito che emergessero anche toni di protesta lungo il tracciato umbro della corsa rosa. In particolare, a Lisciano Niccone è apparso uno striscione con la scritta “Palestina libera”, un gesto che si inserisce nel più ampio contesto di manifestazioni contro la partecipazione della squadra Israel Premier Tech al Giro d’Italia 2025.

L’episodio è collegato ai fatti avvenuti a Putignano, in Puglia, dove un cittadino ha riferito di essere stato costretto a rimuovere una bandiera della Palestina per non interferire con le riprese televisive del Giro. L’accaduto ha scatenato una serie di iniziative in solidarietà con la causa palestinese, culminate anche nel passaggio umbro della corsa.

Secondo quanto riportato dalle organizzazioni Bds Italia e All Eyes on Palestine Perugia, promotrici della protesta, la mobilitazione è stata pensata per denunciare la presenza nel Giro della squadra sponsorizzata da Sylvan Adams, miliardario canadese-israeliano. Il team ciclistico, spiegano, rappresenterebbe un’operazione di “sportwashing”, ovvero una strategia per migliorare l’immagine internazionale di Israele nonostante il conflitto in corso a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania.

Sul sito di Bds Italia si legge un invito esplicito alla mobilitazione lungo tutto il tragitto del Giro d’Italia: «Mentre Israele continua il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza (oltre 51.000 morti, di cui 17.000 bambini), la manifestazione ciclistica accoglie la sua squadra a braccia aperte».

Particolarmente dure le dichiarazioni attribuite a Sylvan Adams, che, secondo gli attivisti, avrebbe definito i leader internazionali contrari alla campagna militare israeliana “utili idioti” e lodato l’amministrazione Trump per il suo sostegno incondizionato allo Stato di Israele. Secondo All Eyes on Palestine, la partecipazione della squadra Israel Premier Tech rappresenterebbe una normalizzazione della violenza, mascherata dal linguaggio dello sport e della competizione internazionale.

Il Giro d’Italia, che nel 2024 aveva già attraversato l’Umbria con una cronometro da Foligno a Perugia e una partenza da Spoleto, torna dunque al centro di tensioni politiche internazionali. Sebbene il cuore della corsa resti quello sportivo, il contesto globale entra sempre più spesso nelle dinamiche degli eventi pubblici, portando con sé istanze e conflitti di portata ben più ampia.

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