“Con questa lettera intendo portare all’attenzione pubblica un gravissimo e immorale fenomeno: i continui furti ai danni dei pazienti più fragili, e ancor più sconcertante, ai danni dei defunti. Mio padre, colpito da una grave setticemia, è stato ricoverato più volte all’ospedale di Perugia. Durante i suoi ricoveri gli sono stati sottratti oggetti di scarso valore, come spiccioli dal comodino, magliette intime o un pigiama nuovo custodito nell’armadio”.
Denunce ignorate: “L’ospedale si dichiara non responsabile”
“Abbiamo segnalato più volte la situazione al personale di reparto, ma la risposta è sempre stata la stessa: nessuna responsabilità, coperta da adesivi affissi sugli armadietti che avvisano i pazienti della possibilità di furti. Un’ammissione implicita che nell’ospedale sono presenti ladri, e che la struttura non intende intervenire“.
Il fatto più vile: fede nuziale strappata al cadavere
“Il gesto più disumano si è verificato nella notte tra il 3 e il 4 maggio, tra le 3.20 (orario del decesso) e le 4 (momento in cui il corpo è stato trasferito in obitorio). In quell’arco di tempo, qualcuno ha rubato la fede nuziale dal cadavere di mio padre. L’anello aveva un profondo valore affettivo e, per un vecchio incidente, era rimasto schiacciato, rendendo impossibile toglierlo senza tagliarlo appositamente“
“Ma chi ha compiuto quel gesto vile ha deciso di rompergli le dita pur di strappargli via l’anello. Mio padre non aveva mai voluto separarsene, nemmeno per ripararlo. Un dolore che si somma alla perdita, aggravato dalla consapevolezza che nemmeno nella morte è stato rispettato”.
Un sistema che tradisce la fiducia delle famiglie
“Quello che denuncio non è solo un furto, ma una violazione della dignità umana, in un luogo — l’ospedale — che dovrebbe garantire sicurezza e protezione. Un gesto vile, compiuto nel momento di massima vulnerabilità, che rappresenta una ferita indelebile per chi resta”.
La denuncia e l’appello: “Serve giustizia”
“Ho già presentato una formale denuncia presso il drappello ospedaliero, affinché questo crimine non venga ignorato e simili episodi non si ripetano mai più. Chiedo che le istituzioni e l’opinione pubblica si attivino per impedire che l’ultimo saluto a una persona amata venga profanato in questo modo”.