Contessa alla guida della First Cisl Umbria: “Pronti alla battaglia per gli sportelli bancari”

Il nuovo segretario generale lancia l’allarme sulla desertificazione bancaria e rilancia il ruolo del sindacato in un’epoca di grandi trasformazioni

Con una lunga esperienza maturata nel sindacato del gruppo Banco Bpm, Roberto Contessa è stato eletto alla guida della First Cisl Umbria. Un incarico che arriva in un momento cruciale per il settore del credito, stretto tra trasformazioni globali, innovazione tecnologica e una preoccupante riduzione dei servizi sul territorio. “Una sfida certamente complessa, ma che ho accettato con grande entusiasmo e responsabilità”, ha dichiarato il neo segretario.

Un mandato nel segno della continuità e del rilancio

Dopo l’esperienza nella segreteria regionale accanto a Francesco Marini – a cui Contessa ha rivolto un “sentito ringraziamento” – il nuovo segretario intende dare impulso al lavoro della First Cisl su scala locale. La nomina, ha spiegato, rappresenta “un nuovo momento di crescita” e l’occasione per rilanciare il ruolo del sindacato nel difendere i lavoratori e i cittadini dalle nuove sfide imposte dal contesto economico internazionale.

Non solo la trasformazione digitale, ma anche i mutamenti geopolitici e le tensioni commerciali globali avranno effetti diretti sul settore bancario. “Le cogenti questioni riferite ai dazi imposti dall’America e le ricadute tanto sul piano finanziario che nell’economia reale”, ha spiegato Contessa, “avranno necessariamente un peso anche sulle dinamiche bancarie”.

La lotta alla desertificazione bancaria

Uno dei fronti più urgenti è la chiusura degli sportelli bancari, una tendenza che sta svuotando intere aree del territorio umbro. “La First Cisl ha coniato per prima il termine desertificazione bancaria”, ha ricordato Contessa. Grazie alle analisi della fondazione Fiba, il sindacato ha acceso i riflettori su un processo che “sta pericolosamente mettendo in crisi un intero sistema”.

Tra i fattori critici, l’accorpamento dei gruppi bancari, la delocalizzazione dei centri decisionali, la logica del profitto a breve termine, e la conseguente riduzione di filiali e personale. “Tutto questo concorre a ridurre i servizi al cittadino”, ha sottolineato il segretario, “e alimenta lo spopolamento dei territori, colpendo in modo particolare le categorie più fragili: piccole imprese, commercianti, anziani”.

La risposta del sindacato: un tavolo di confronto istituzionale

Per contrastare questa deriva, Contessa punta su un’azione congiunta con le istituzioni regionali. L’obiettivo è riaprire il tavolo del credito e coinvolgere enti locali come Anci e le Province di Perugia e Terni. “Abbiamo letto con grande interesse le dichiarazioni dell’assessore De Rebotti, in cui si impegna a riaprire un tavolo di concertazione”, ha spiegato, “ma non c’è tempo da perdere”.

In parallelo, il sindacato segnala una crescita allarmante del fenomeno dell’usura, legata anche alla chiusura degli sportelli. “Siamo convinti che lo smantellamento dei presidi bancari territoriali contribuisca alla diffusione di questa piaga sociale”, ha affermato.

Sindacato e intelligenza artificiale: un’opportunità da governare

Nel nuovo scenario tecnologico, il sindacato si propone come garante dell’equilibrio tra innovazione e giustizia sociale. “Io credo che i corpi intermedi svolgano ancora un ruolo fondamentale quale elemento di connessione fra i lavoratori e chi governa i processi decisionali”, ha detto Contessa.

Non a caso la Cisl ha promosso una proposta di legge per la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, ispirandosi all’articolo 46 della Costituzione. “Nel nostro Ccnl abbiamo già inserito questa previsione nell’ultimo rinnovo”, ha sottolineato. Quanto all’intelligenza artificiale, può rappresentare “una grande opportunità di miglioramento delle condizioni lavorative, se interpretata come elemento complementare e non sostitutivo della persona”.

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