Senzatetto dormono nella sala d’attesa dell’ospedale di Perugia

Peltristo (Forza Italia Fare Perugia) segnala la presenza notturna di senza fissa dimora al Santa Maria della Misericordia. “Serve un intervento urgente, l’ospedale deve restare un luogo sicuro per i pazienti”

Le sale d’attesa dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia si trasformano di notte in rifugio per una decina di senzatetto. A denunciare la situazione è il gruppo consiliare di Forza Italia Fare Perugia con Romizi, guidato dal capogruppo Augusto Peltristo, che ha raccolto segnalazioni di cittadini preoccupati e documentato la situazione con fotografie inviate alle autorità.

La denuncia: “Serve rispetto per chi ha bisogno di cure”

“I senza dimora devono essere presi in carico dalle autorità competenti – ha dichiarato Peltristo – e l’ospedale deve rimanere un ambiente pulito e sicuro per chi ha necessità di cure mediche.” Una situazione che, secondo il consigliere, si protrae da mesi senza interventi risolutivi, mettendo a rischio la serenità dei pazienti e compromettendo l’igiene e la sicurezza delle aree comuni del nosocomio.

Nei giorni scorsi, Peltristo ha inviato una nota formale al prefetto di Perugia, alla presidente della Regione Umbria, alla direttrice regionale della sanità e all’assessore comunale alle politiche sociali, chiedendo una presa in carico strutturata del problema.

Progetti sociali e storie di riscatto

Il tema dei senza fissa dimora, tornato al centro del dibattito, si intreccia con iniziative solidali già avviate nel territorio. Tra queste, il progetto “Abitare la Notte”, che mira a garantire riparo notturno a persone in estrema difficoltà, e le attività promosse dalla Caritas, rivelatesi decisive per alcuni casi individuali.

Un esempio concreto è quello di un malato di Parkinson che viveva da tempo nella propria auto e che, grazie all’intervento dei volontari, ha finalmente trovato un posto letto. Una storia che evidenzia le criticità dell’emergenza abitativa, ma anche le potenzialità della rete di aiuto e accoglienza presente in città.

Le richieste alla politica: soluzioni e strutture adeguate

Peltristo ribadisce la necessità di un coordinamento tra istituzioni sanitarie, sociali e assistenziali, per evitare che spazi destinati alla salute pubblica vengano usati come rifugi d’emergenza. “Occorre attivare strutture di accoglienza dedicate e politiche di inclusione efficaci per affrontare un fenomeno complesso ma non più ignorabile.”

Il caso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia richiama l’urgenza di un piano di intervento organico, che tuteli la dignità delle persone senza fissa dimora e, al contempo, la funzionalità e la sicurezza degli spazi sanitari.

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