“Oggi ho subito un’aggressione verbale davanti alla sede della Lega di Perugia”. A parlare è il segretario della Lega di Perugia Lorenzo Mattioni, che in un post social, il 30 Aprile racconta l’accaduto.
“Alle 19:45 stavo uscendo dalla sede della Lega in via Fonti Coperte insieme al consigliere comunale Gianluca Tuteri, con cui avevo appena concluso un incontro politico. Un’auto si è fermata improvvisamente all’incrocio: a bordo quattro individui che sventolavano bandiere rosse. Sono scesi con l’intento evidente di intimidirmi e aggredirmi verbalmente. Il contenuto dell’aggressione è stato sconcertante: hanno urlato che quel quartiere era “loro” e che noi, la Lega, dovevamo andarcene.
Li ho invitati a seguirmi verso la caserma dei Carabinieri, che si trova a poche centinaia di metri, e ho fatto loro notare che abbiamo ben capito il messaggio: non ci vogliono lì. La mia risposta è semplice: noi non ce ne andiamo da nessuna parte.
La Lega andrà avanti con le denunce, ora ancora più dettagliate. Non arretreremo, non abbandoneremo mai nessun territorio, tanto meno sotto minaccia. È ridicolo pensare che qualcuno possa “possedere” una parte della città”
Ci aspettiamo una condanna pubblica da parte di tutte le forze politiche, soprattutto da chi pretende di associare quei drappi rossi alla democrazia. Chi tace, acconsente.
Ringrazio il consigliere Gianluca Tuteri per essere rimasto al mio fianco per tutta la durata dell’episodio e anche dopo.
Avanti con l’orgoglio di rappresentare una Perugia migliore”
La solidarietà di Marchetti
Solidarietà e condanna per l’aggressione verbale arriva Riccardo Augusto Marchetti, segretario della Lega Umbria, che in una nota ha definito l’accaduto come “un altro atto intimidatorio che colpisce non solo una persona, né il nostro movimento, ma l’intera comunità democratica e civile”.
L’episodio segue di pochi giorni un altro attacco alla sede della Lega a Perugia, dove atti vandalici hanno danneggiato gli ingressi, impedendo temporaneamente l’accesso ai locali. Per Marchetti, questi episodi rappresentano un tentativo grave di condizionamento politico:
“Pensare che nel nostro Paese ci sia ancora chi crede di poter ‘controllare’ parte del territorio in nome di una ideologia è follia”, ha dichiarato.
Nel suo intervento, il segretario regionale ha rivendicato il diritto alla partecipazione democratica, assicurando che la Lega continuerà a portare avanti la propria azione politica con ancora maggiore determinazione, senza lasciarsi intimidire:
“Non solo non arretreremo di un millimetro, ma lo faremo nel pieno rispetto della legalità e della libertà di pensiero: nessuno potrà mai metterci a tacere”.
Marchetti ha voluto anche ringraziare pubblicamente Lorenzo Mattioni per la fermezza e il coraggio dimostrati nel fronteggiare la situazione, sottolineando il valore simbolico della sua reazione per l’intero movimento.
“Il rispetto, il confronto e la libertà sono valori non negoziabili che continueremo a difendere con ostinazione”, ha concluso il segretario leghista, ribadendo la centralità del dibattito democratico in una società civile.