Il “campo largo” della Regione Umbria non partorisce ancora decisioni definitive, ma segna una svolta nel metodo di confronto tra giunta e consiglieri, uscendo da una lunga riunione tenutasi giovedì con un nuovo approccio condiviso. Come riporta Umbria 24, non una “fumata bianca”, ma un’intesa sul dialogo continuo tra Palazzo Donini e i partiti della maggioranza, con l’obiettivo di evitare i cortocircuiti visti su dossier critici come la recente manovra fiscale.
Un nuovo metodo per evitare stalli decisionali
La prima novità è di metodo: nasce la volontà di istituzionalizzare momenti di aggiornamento regolari tra le forze di maggioranza, per coordinare le scelte strategiche ed evitare tensioni. La priorità è “oliare” la macchina regionale, dando un quadro più solido e condiviso all’azione amministrativa. Il confronto sarà periodico, con un focus chiaro sulle scadenze politiche e amministrative.
Sanità e trasporti: i primi dossier sul tavolo
Il nuovo Piano sanitario regionale è uno dei temi centrali, con l’obiettivo di approvarlo entro la fine dell’anno. Prima, però, dovrà passare attraverso una fase partecipativa interna ai partiti, utile a definire le priorità e costruire una visione condivisa. La stessa logica verrà applicata al Piano dei trasporti e alla nuova gara per l’affidamento del servizio pubblico su gomma, con un dialogo già avviato con i sindacati.
In quest’ultimo ambito, la possibilità di un gestore unico torna in discussione, per evitare una frammentazione e garantire maggiore efficienza, soprattutto nelle aree interne e nei servizi rivolti agli studenti. Nonostante l’ipotesi iniziale preveda quattro lotti, l’impianto potrebbe subire aggiustamenti sulla base del confronto in corso.
Energia, riorganizzazione e mozione di sfiducia
Altro dossier prioritario è il nuovo Piano energetico regionale, fortemente voluto da Stefania Proietti. Accanto a questo, si discute anche della riorganizzazione interna della macchina amministrativa, già parzialmente avviata, ma ancora al centro di riflessioni e polemiche. Sullo sfondo, il dibattito politico si accende anche in vista della mozione di sfiducia prevista in aula martedì, che richiederà una risposta politica compatta da parte della maggioranza.
Assemblea dei dipendenti e tensioni con i sindacati
Intanto, la convocazione dell’assemblea dei dipendenti regionali da parte del vicepresidente Tommaso Bori ha acceso un ulteriore fronte di tensione. I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarezza su ruoli e procedure, sottolineando il rischio di confusione tra lavoratori e di indebolimento della dirigenza, qualora le modalità non rispettino le norme contrattuali e le relazioni sindacali. La disponibilità al dialogo resta, ma con una linea ferma sul rispetto delle regole.