Dopo cinque giorni di eventi internazionali, #ijf25 si conclude con una domenica interamente dedicata al panorama giornalistico italiano. Una programmazione fitta e trasversale segnerà la giornata finale, con temi che spaziano dalla crisi dei diritti umani alla narrazione dei conflitti, passando per AI, scienza, violenza di genere, nuovi linguaggi e satira.
Quasi 600 speaker da tutto il mondo hanno partecipato alla XIX edizione del Festival Internazionale del Giornalismo, che ha trasformato Perugia nella capitale mondiale dell’informazione dal 9 al 13 aprile. Un pubblico internazionale ha riempito ogni sala, confermando l’importanza globale dell’evento.
Diritti umani e memoria: il 50° di Amnesty Italia
La giornata si è aperta con la proiezione in anteprima di “Human Lights”, documentario di Fabio Masi prodotto da Blob-Rai 3, in occasione dei 50 anni di Amnesty Italia. Un’occasione per riflettere sul valore delle piazze e delle lotte civili, con interventi di Elio Germano, Valeria Solarino e il portavoce Riccardo Noury.
AI, polarizzazione e l’impatto digitale
Alla Sala Raffaello, Enrico Pedemonte e Fabio Chiusi discuteranno delle conseguenze della digitalizzazione, seguendo il filo narrativo de La Fattoria degli Umani: un’analisi del ruolo dell’IA e dei social media nella crisi delle democrazie.
Reporter sotto assedio: la guerra raccontata da chi la vive
Un panel d’eccezione vede protagonisti Lucia Goracci, Stefania Battistini e Nello Scavo, che hanno condiviso le loro esperienze da reporter nei teatri di conflitto, tra minacce, propaganda e censura.
Giornalismo investigativo nelle “zone di sacrificio”
Christina Badde, Rosy Battaglia ed Ernesto Belisario esplorano i limiti del giornalismo investigativo in contesti di crisi ambientali e legali, presentando esempi di cross-border journalism e inchieste collaborative.
Italia, Sudan e diritto internazionale: lo sguardo sul mondo
Dai due anni di governo Meloni al genocidio in Sudan, i panel della tarda mattinata affrontano temi di attualità politica e conflitti dimenticati. Focus anche sulla crisi del diritto internazionale, con Francesca Mannocchi, Paola Caridi e altri esperti che hanno analizzato le contraddizioni delle guerre moderne.
Genere, Europa e poteri oligarchici
Nel pomeriggio si discuterà di violenza e rappresentazione mediatica, con Giulia Blasi e Amalia De Simone, e di allargamento dell’UE con esperti di Ucraina, Caucaso e Balcani. Altro tema caldo: l’era dei “broligarchi”, approfondita da Leonardo Bianchi e Carola Frediani.
Trumpismo, Gaza, Siria e nuove voci afrodiscendenti
Viviana Mazza, Barbara Serra e Marco Arvati offriranno uno sguardo lucido sull’ascesa globale del trumpismo. Parallelamente, si parlerà delle difficoltà nel raccontare la guerra a Gaza, con la testimonianza diretta del corrispondente di Al Jazeera, Safwat al Kahlout, e del futuro della Siria post-Assad con Asmae Dachan e Fouad Roueiha.
Il panel sulle nuove voci afrodiscendenti nei media italiani ha evidenziato una trasformazione nel panorama della narrazione nazionale, promuovendo una comunicazione più inclusiva.
Divulgazione scientifica e satira come forma di resistenza
Il tema della scienza vede protagonisti Amedeo Balbi, Marco Motta ed Elisabetta Tola, che discutono di come rendere accessibile la complessità scientifica al grande pubblico. Alle 19.30, Le Karma B mostrerà come il make-up possa diventare veicolo di attivismo queer.
Il gran finale: il Lercio Live Show
A chiudere #ijf25 sarà il Lercio Live Show, che con sarcasmo e intelligenza ha decostruito la disinformazione e le fake news, trasformando la risata in strumento critico e di resistenza. Davide Paolino, Augusto Rasori e Andrea Sesta sfideranno il pubblico con il quiz “Vero o Lercio”, tra notizie surreali e riflessioni reali.