Dura presa di posizione delle opposizioni in Assemblea legislativa dell’Umbria contro la manovra fiscale approvata dalla maggioranza. In una nota congiunta, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Umbria Civica denunciano una “manovra lacrime e sangue” fondata su dati falsi e privi di giustificazione, che secondo i firmatari avrà effetti devastanti su cittadini e imprese locali.
Tra i firmatari del comunicato figurano Paola Agabiti, Eleonora Pace, Matteo Giambartolomei (FdI), Nilo Arcudi (Umbria Civica – Tesei Presidente), Enrico Melasecche Germini e Donatella Tesei (Lega), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia). Gli esponenti di opposizione accusano la sinistra regionale di aver mentito sull’entità del disavanzo sanitario, che – a loro dire – è stato gonfiato artificiosamente, passando da 243 a 73 milioni, per poi risultare effettivamente pari a 34 milioni, come certificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Secondo le opposizioni, il deficit poteva essere coperto senza ricorrere a nuove tasse, utilizzando gli oltre 40 milioni del payback sui dispositivi medici, somme che per legge spettano alla Regione. Invece, denunciano, la maggioranza ha respinto un ordine del giorno che prevedeva di destinare le risorse della manovra esclusivamente alla sanità. Un gesto che per gli esponenti del centrodestra dimostra che i fondi “verranno usati per finanziare promesse elettorali, e non per i servizi ai cittadini.”
Nel mirino anche la gestione dei documenti e la trasparenza. Le opposizioni riferiscono di essere state ostacolate nell’accesso agli atti, in particolare alla documentazione redatta da KPMG sui bilanci sanitari, realizzata – sottolineano – con fondi pubblici. Questo, unito al clima in Aula definito “umiliante e arrogante”, ha spinto le minoranze a depositare una mozione di sfiducia contro la presidente regionale Daniela Proietti, ora al vaglio della presidente dell’Assemblea legislativa Bistocchi, alla quale viene chiesto di convocare al più presto una seduta consiliare per la discussione.
“Dietro i sorrisi di facciata – dichiarano – si nasconde la peggiore sinistra della storia regionale.” Una sinistra che, secondo i firmatari, ha compromesso il futuro economico e sociale dell’Umbria, mettendo in difficoltà famiglie, imprese e interi settori produttivi in un momento già segnato dall’instabilità nazionale e internazionale.
Le opposizioni concludono assicurando battaglia in ogni sede istituzionale. A loro dire, l’obiettivo è “ripristinare verità, trasparenza e tutela per cittadini e imprese”, ribadendo che la mobilitazione continuerà senza sosta.