Ha aperto le porte venerdì 11 aprile il nuovo ambulatorio odontoiatrico solidale “Santa Margherita”, un’iniziativa promossa dalla Caritas della diocesi tifernate per rispondere all’emergenza della povertà sanitaria. La struttura, situata in piazza Gabriotti a Città di Castello, è stata ufficialmente inaugurata venerdì 11 aprile, alla presenza di autorità religiose, civili e sanitarie.
Nel contesto di un’Italia in cui oltre 5,6 milioni di persone vivono in povertà assoluta, le cure odontoiatriche rappresentano uno degli ambiti più trascurati. Secondo i dati della Caritas, nel 2024 circa 436 mila cittadini hanno richiesto sostegno per cure mediche o farmaci, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Solo una piccola percentuale delle risorse sanitarie dei poveri (il 7%) è destinata alle cure dentistiche, mentre la maggioranza (62%) è spesa in medicinali. Le spese mensili medie per la salute nelle famiglie in difficoltà si aggirano intorno ai 10 euro, contro i quasi 61 euro delle famiglie non in povertà.
Il progetto “Santa Margherita” nasce per colmare questa lacuna, offrendo trattamenti gratuiti grazie al contributo dell’8xmille della Chiesa cattolica, al sostegno economico della diocesi e alla collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia. La gestione operativa è affidata a un’équipe di odontoiatri volontari, assistiti da personale qualificato.
A illustrare l’origine dell’ambulatorio è stato Gaetano Zucchini, direttore della Caritas diocesana, che ha raccontato come la crescente richiesta di aiuto per cure odontoiatriche abbia spinto la diocesi a ideare questo progetto due anni fa. Oggi, l’ambulatorio rappresenta un’opera segno tangibile della volontà di rispondere a un bisogno reale del territorio.
Il percorso per accedere al servizio è regolato: le persone in difficoltà possono rivolgersi ai Centri d’ascolto parrocchiali o diocesani, oppure essere segnalate dai servizi sociali, dai medici di base o da associazioni. Il criterio di ammissione principale è la condizione economica, valutata attraverso l’Isee.
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato figure di rilievo come monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello e Gubbio, che ha evidenziato come l’ambulatorio rappresenti una speranza concreta per chi non può permettersi cure dentistiche. Il vescovo ha ricordato il significato profondo dell’opera, che si inserisce nel contesto dell’anno giubilare come segno di attenzione concreta alle necessità del territorio.
Don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, ha invece sottolineato che la povertà sanitaria non riguarda più solo i margini della società, ma colpisce anche famiglie apparentemente stabili. La Chiesa, ha affermato, continua a fornire risposte pratiche a bisogni sempre più diffusi.
Il sindaco Luca Secondi, infine, ha espresso gratitudine per un progetto che inaugura una nuova stagione di collaborazione tra istituzioni, volontariato e sanità, rafforzando il tessuto sociale e offrendo un modello da replicare.