A oltre un mese dalla cessazione dell’incarico di Armando Gradone, Prefetto di Perugia, il cui pensionamento ha lasciato vacante la posizione, il Governo non ha ancora provveduto a nominare un sostituto. Questo ritardo, definito “intollerabile” dalla deputata Emma Pavanelli, mette in evidenza, secondo la parlamentare, l’incapacità del Governo e del Ministero dell’Interno nel procedere con la dovuta tempestività. La nomina di una figura chiave per la sicurezza pubblica e il coordinamento delle problematiche locali sembra, quindi, rimasta sospesa, con gravi ripercussioni sulla gestione dell’ordine pubblico.
“Senza sminuire il lavoro svolto dal Vice Prefetto Vicario, che ringrazio – sottolinea Pavanelli – è fondamentale procedere senza indugi alla nomina del nuovo Prefetto. La mancata nomina compromette la piena operatività del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che è il presidio principale di coordinamento delle forze dell’ordine. Il rischio è che questa inerzia possa compromettere la stabilità sociale e il senso di sicurezza della popolazione.”
La deputata evidenzia anche un altro aspetto cruciale: il ruolo del Prefetto come “raccordo istituzionale tra il Governo e le autonomie locali”. Questo è particolarmente rilevante nel contesto delle attuali difficoltà finanziarie della sanità regionale e in vista delle imminenti consultazioni referendarie. Pavanelli fa presente che la nomina di una nuova figura di garanzia diventa ancora più urgente alla luce di queste problematiche.
“L’inerzia del Governo è inaccettabile, ma quella del sottosegretario al Ministero dell’Interno, Prisco, è ancora più incomprensibile”, conclude la deputata, annunciando di aver già presentato un’interrogazione parlamentare. Secondo la parlamentare, questa situazione non riguarda solo la efficienza amministrativa, ma è un atto di responsabilità per tutelare i diritti dei cittadini di Perugia