Il 28 marzo un episodio di grave incendio doloso si è verificato all’interno della Casa Circondariale di Perugia, ad opera di una detenuta di nazionalità nigeriana, 50 anni, affetta da patologie psichiatriche accertate.
Secondo quanto ricostruito dal Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, la donna, che stava scontando una lunga pena con fine pena prevista nel 2040, ha appiccato deliberatamente un incendio nella sua cella. Prima di agire, ha sigillato le finestre e si è poi posizionata nel bagno, un comportamento che secondo il sindacato “dimostra un chiaro intento premeditato, creando un grave rischio per la propria incolumità, quella del personale penitenziario e degli altri detenuti”
Il “fumo denso e tossico”sprigionatosi ha reso necessaria l’immediata evacuazione dell’area, con il personale del carcere che ha dovuto operare in condizioni di estremo pericolo. Durante l’intervento, la detenuta ha assunto un “atteggiamento ostruzionistico e violento”, tentando di aggredire fisicamente le agenti di Polizia Penitenziaria intervenute, e sputando contro di loro.
L’incidente, spiega il Sappe “è durato circa 30 minuti, è stato gestito con massima tempestività e professionalità”dal personale, evitando che le conseguenze potessero essere più gravi. Questo episodio non è stato un caso isolato: infatti, già il 27 marzo, la stessa detenuta aveva tentato un analogo gesto, tanto che tutti gli accendini le erano stati sottratti. Tuttavia, nonostante le precauzioni, è riuscita a procurarsene altri e a ripetere il gesto”
A seguito di quanto accaduto, tre agenti penitenziarie” sono state trattate in pronto soccorso e dimesse con tre giorni di prognosi per intossicazione da fumo e lievi lesioni. Le autorità hanno già richiesto una valutazione psichiatrica urgente per determinare se la detenuta debba essere trasferita in una struttura specialistica. Sono inoltre previste “misure rafforzate di sorveglianza” per prevenire ulteriori episodi simili.
Il Sappe, in una nota ha espresso “piena solidarietà alle agenti ferite” e ha rivolto “massimo apprezzamento per il personale intervenuto, che ha dimostrato “grande coraggio e competenza” in una situazione di altissimo rischio”, ribadendo “l’importanza di un “approfondimento sull’episodio, al fine di garantire la sicurezza di detenuti e operatori e prevenire che simili eventi si ripetano”