L’estradizione di Davide Pecorelli è ormai ufficiale. Con il decreto firmato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, il governo italiano ha dato seguito alla richiesta formulata dall’Albania, che aveva già ottenuto il via libera della Corte d’Appello di Perugia. Respinto il ricorso presentato in Cassazione, Pecorelli sarà trasferito nelle prossime settimane a Scutari, dove dovrà scontare una condanna a quattro anni di reclusione per una lunga lista di reati.
L’ex imprenditore, residente a Selci Lama di San Giustino, era finito al centro delle cronache per aver simulato la propria morte in Albania nel tentativo di sfuggire ai creditori. L’inchiesta condotta dalle autorità balcaniche ha portato alla sua condanna per truffa aggravata, profanazione di tombe, intralcio alla giustizia, distruzione di beni con incendio e attraversamento illegale della frontiera.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a margine della presentazione di una linea di moda, Pecorelli ha commentato amaramente a TTV la decisione del governo italiano, dicendosi “cittadino di serie B” e denunciando una “profonda ingiustizia”. Pur accettando formalmente la decisione, l’imprenditore ha sottolineato che non è stato tenuto conto della sua situazione familiare, ricordando di avere quattro figli, due dei quali minori, e parenti con disabilità a carico.
Esclusa la possibilità di un nuovo ricorso presso il Tar del Lazio, definito una “mossa senza speranza”, Pecorelli ha annunciato di voler concentrare le energie sulla Corte d’Appello di Tirana, che dovrà rivalutare il suo caso nei prossimi mesi. Intanto, è probabile che gli venga concessa la detenzione domiciliare in Albania, in attesa della definizione dell’iter giudiziario.
Nel frattempo, l’ex imprenditore ha avviato le pratiche per ottenere la cittadinanza albanese, forte del matrimonio, celebrato nel dicembre 2023, con Ionida, cittadina albanese. Una volta completato l’iter burocratico, Pecorelli ha annunciato la sua intenzione di rinunciare alla cittadinanza italiana: “Appena avrò quella albanese, rifiuterò sicuramente quella italiana”, ha dichiarato.
La data del trasferimento non è ancora stata comunicata, ma la partenza potrebbe avvenire entro Pasqua, secondo quanto trapela dagli ambienti vicini al Ministero della Giustizia.