Emergono nuovi inquietanti dettagli sull’omicidio di Laura Papadia, la donna di 36 anni trovata strangolata nella camera da letto della sua abitazione a Spoleto, in via di Porta Fuga. Gli investigatori, al lavoro per chiarire le circostanze del femminicidio, non escludono l’ipotesi della premeditazione, avanzando forti dubbi sulla versione fornita dal marito, Nicola Gianluca Romita, 48 anni, attualmente in stato di fermo per omicidio volontario. Lo riporta Umbria 24.
Durante l’interrogatorio, Romita ha raccontato di un gesto d’impeto, maturato al culmine dell’ennesima lite con la moglie, causata – a suo dire – dal diverso desiderio di genitorialità: lei voleva un figlio, lui – già padre di due bambini avuti da due relazioni precedenti – si opponeva. Ma questa ricostruzione non convince pienamente gli inquirenti, che stanno approfondendo una serie di elementi che potrebbero indicare una pianificazione del delitto.
All’interno dell’appartamento sono stati trovati alcuni test di gravidanza, ora sotto sequestro. La presenza di questi oggetti, unita alle confidenze fatte dalla vittima ad alcune amiche sul desiderio di maternità, getta ulteriore luce su un conflitto latente che avrebbe potuto inasprirsi nei giorni precedenti all’omicidio.
La polizia scientifica ha inoltre sequestrato capi di abbigliamento e biancheria da letto che potrebbero essere stati utilizzati per strangolare la vittima. Si ritiene infatti improbabile che il delitto sia stato compiuto a mani nude. L’attesa ora è rivolta all’autopsia, che dovrà confermare le modalità della morte e fornire indicazioni decisive sullo scenario del delitto.
Al vaglio anche i tabulati telefonici di Romita, che disponeva di due cellulari – uno personale e uno aziendale – e che la mattina del delitto ha effettuato numerose chiamate, tra cui una al 112 per autodenunciarsi e una all’ex moglie. In azienda, aveva chiesto 30 giorni di ferie per motivi familiari, per poi cambiare improvvisamente idea, un dettaglio che gli inquirenti considerano potenzialmente significativo.
Il profilo psicologico dell’uomo è in fase di approfondimento: Romita ha precedenti penali minori per ingiurie e minacce, ma nessuna denuncia per violenza domestica risulta a suo carico, né da parte della vittima né delle precedenti compagne. Tuttavia, resta alta l’attenzione sul possibile movente, sull’evoluzione del rapporto con la moglie e sull’eventuale presenza di segnali premonitori.