Liste d’attesa: varato il piano operativo, oltre alle 41.000 disponibilità già create

La Giunta regionale vara un piano che ha già creato 41.000 nuove disponibilità e prevede ulteriori azioni per ridurre le prestazioni arretrate, con il sostegno del fondo sanitario

Il Piano operativo straordinario di recupero delle liste d’attesa, approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria lo scorso 21 marzo, è pronto a dare una risposta concreta all’annosa problematica delle lunghe attese per le prestazioni sanitarie. Il piano, grazie a un modello di gestione innovativo, ha già prodotto 41.000 nuove disponibilità in soli tre mesi, con l’obiettivo di azzerare le prestazioni in corso di tutela, a condizione che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) confermi il finanziamento di 7,5 milioni di euro, come avvenuto negli anni precedenti.

Stefania Proietti, Presidente della Regione Umbria, ha sottolineato l’importanza di questo piano, evidenziando come la precedente amministrazione regionale non sia riuscita a raggiungere gli obiettivi dichiarati, nonostante le risorse messe a disposizione dal MEF. Il piano precedente, infatti, non ha permesso di azzerare i percorsi di tutela delle prestazioni risalenti al 2023, e ha visto un aumento delle liste d’attesa anche per il 2024.

Il piano attuale introduce una novità fondamentale: la creazione di reti cliniche per patologie e percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali, necessari per garantire equità di accesso, ridurre l’inappropriatezza, migliorare la sicurezza delle cure e rendere le informazioni sui diritti e doveri dei cittadini più accessibili. Inoltre, tutti i cittadini inseriti nei nuovi percorsi di tutela saranno contattati entro i tempi stabiliti per la classe di priorità RAO (raggruppamenti di attesa omogenei), evitando così l’incertezza e l’attesa senza un tempo definito.

Nonostante l’assenza del finanziamento ministeriale, il piano per il 2025, che prevede il recupero delle prestazioni chirurgiche e delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, può essere sostenuto solo attraverso le prestazioni aggiuntive erogate dalle strutture pubbliche regionali. Per il 2024, il finanziamento destinato al personale sanitario è stato di 4,22 milioni di euro per i medici e 1,34 milioni di euro per le professioni sanitarie, con il supporto anche dei residui dei finanziamenti ministeriali non utilizzati nei periodi precedenti.

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