Conti della sanità in crisi: la Giunta approva una manovra fiscale d’emergenza

Per evitare il commissariamento, la Regione Umbria propone una manovra fiscale che tutela i redditi più bassi e consente di salvare il sistema sanitario regionale

Di fronte al rischio concreto di commissariamento, la Giunta regionale dell’Umbria ha varato, in una seduta straordinaria, un disegno di legge da sottoporre con urgenza all’Assemblea legislativa. L’obiettivo è evitare l’innesco automatico di aumenti fiscali indiscriminati e contenere gli effetti del grave squilibrio finanziario emerso nei conti della sanità pubblica, salvaguardando le fasce più fragili della popolazione.

Le conseguenze del commissariamento, come sottolinea il comunicato ufficiale della Regione, sarebbero estremamente pesanti: aumento massimo delle aliquote fiscali per tutti i redditi, incremento dei ticket sanitari e drastica riduzione dei servizi sanitari.

Rimodulazione graduale delle aliquote Irpef

Per contrastare questo scenario, la proposta prevede una revisione progressiva e mirata delle aliquote dell’addizionale Irpef, con una tutela specifica per le famiglie a basso reddito:

  • Redditi fino a 15.000 euro: nessuna variazione, aliquota invariata.
  • Redditi da 15.000 a 28.000 euro: aliquota fissata all’1,95%.
  • Redditi da 28.000 a 50.000 euro: aliquota al 2,05%.
  • Redditi oltre i 50.000 euro: aliquota al 2,1%, comunque inferiore ai massimali previsti in caso di commissariamento.

Nessuna delle nuove aliquote raggiungerà il livello massimo, che scatterebbe automaticamente con il commissariamento.

Altri interventi fiscali selettivi

La manovra include inoltre un aumento dell’Irap dello 0,5%, limitato ad alcune categorie produttive, e un incremento del bollo auto del 10%, escludendo le categorie esenti. Secondo la Giunta regionale, si tratta di una scelta emergenziale ma calibrata, che cerca di proteggere i cittadini con minore capacità contributiva.

Misure di compensazione e sostegno sociale

L’esecutivo regionale ha precisato che l’impatto della manovra sarà attenuato da misure di sostegno destinate alle famiglie, ai giovani e ai soggetti più fragili. I lievi aumenti previsti incideranno maggiormente su chi ha redditi più elevati, e saranno in parte neutralizzati attraverso agevolazioni e servizi dedicati.

Le ragioni della manovra

La Giunta di Palazzo Donini ha definito la decisione inevitabile, in quanto l’attuale situazione deriva da un deficit strutturale ereditato dalle precedenti amministrazioni. Secondo i dati diffusi, le quattro aziende sanitarie umbre hanno accumulato un disavanzo costante negli ultimi cinque anni, a cui si aggiunge un taglio di 40 milioni di euro nei trasferimenti statali previsto per il prossimo triennio.

L’intervento è stato descritto come l’unica via percorribile per evitare un commissariamento che, oltre a imporre aumenti automatici delle tasse, priverebbe la Regione della possibilità di gestire direttamente le politiche sanitarie e fiscali.

L’obiettivo: riportare in equilibrio il sistema sanitario

“La manovra ci permette di guardare al futuro – afferma la Giunta – mettendo in sicurezza il sistema sanitario pubblico e garantendo che torni a essere efficiente, accessibile e di alta qualità. In una regione con un sistema capillare come l’Umbria, il pareggio di bilancio è la condizione essenziale per rilanciare i servizi sanitari“.

Infine, la Giunta ha ringraziato gli uffici regionali e tutti i funzionari coinvolti, per il lavoro intenso svolto in tempi brevissimi, sottolineando la professionalità e il senso di responsabilità dimostrato nella gestione dell’emergenza contabile.

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