Non si placano le tensioni tra i sindacati e Eurospin Tirrenica. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno nuovamente denunciato una situazione di criticità persistente nei punti vendita della catena, sottolineando come, nonostante lo sciopero del 2022, le condizioni dei lavoratori non siano migliorate.
Problemi nelle pulizie e condizioni di lavoro sotto pressione
Uno dei nodi principali riguarda la gestione delle pulizie:
- Pulizia di bagni e parcheggi affidata ai dipendenti, nonostante ciò non rientri nei loro compiti e richieda l’uso di dispositivi e prodotti specifici.
- Disparità di trattamento: il personale d’ufficio non è tenuto a svolgere queste mansioni, creando diseguaglianze all’interno dell’azienda.
I sindacati puntano inoltre il dito contro la crescente pressione sui ritmi di lavoro, che ha reso la produttività l’unica priorità aziendale:
- Ore ridotte per le mansioni, a scapito della qualità del servizio e della salute dei lavoratori.
- Microclima lavorativo peggiorato, con particolare disagio per chi lavora alle casse.
- Gestione unilaterale delle ferie e dei permessi, senza considerare le esigenze dei dipendenti.
- Mancanza di armadietti sicuri, con lavoratori costretti a riporre i propri effetti personali in condizioni non adeguate e prive di sicurezza.
Divergenze su trasparenza e inquadramento professionale
Oltre ai problemi legati alla salute e alla sicurezza, i sindacati denunciano irregolarità nell’assegnazione dei livelli contrattuali, in particolare per i repartisti ortofrutta e i capi negozio. Secondo quanto riportato dai lavoratori, le promozioni non sarebbero basate sulla mansione svolta, ma sul fatturato del punto vendita. L’azienda ha confermato di non voler rivedere questa politica, rifiutando di estendere il corretto inquadramento a tutti i lavoratori aventi diritto. Questa mancanza di trasparenza rischia di creare competizione interna e tensioni tra i dipendenti, danneggiando ulteriormente il clima lavorativo.
L’appello dei sindacati: “Eurospin si assuma le proprie responsabilità”
Di fronte a questa situazione, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil chiedono a Eurospin Tirrenica, terza azienda in Umbria per fatturato e utile netto, di prendere provvedimenti concreti per tutelare la salute e i diritti dei lavoratori.
“Il benessere e la dignità dei dipendenti non possono essere sacrificati in nome del profitto”, ribadiscono i sindacati, che sollecitano un confronto serio con l’azienda per risolvere le criticità ancora irrisolte.