Un imprenditore edile albanese di 42 anni è stato arrestato dalla polizia stradale di Todi in esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria greca. L’uomo è accusato di traffico illecito di armi e munizioni, furti organizzati con esplosioni e partecipazione a un’organizzazione criminale. I reati sarebbero stati commessi in diverse regioni della Grecia tra dicembre 2019 e marzo 2020. Ne riferisce Umbria 24.
Le accuse: furti con esplosioni e traffico di armi
Secondo le autorità greche, all’imprenditore vengono contestati “furti continuati e consecutivi realizzati anche mediante plurime esplosioni e danneggiamenti di beni altrui”, per un valore superiore ai 120 mila euro. Tra le accuse, anche la falsificazione di documenti amministrativi e la fornitura e il possesso continuato di materiali esplosivi, ritenuti potenzialmente pericolosi per l’incolumità delle persone.
L’arresto è avvenuto sabato pomeriggio intorno alle 16. Questa mattina, in udienza presso la Corte d’Appello di Perugia, la difesa, rappresentata dall’avvocato Marco Gentili, ha negato il consenso alla consegna dell’uomo alle autorità greche. “Il mio assistito si è recato in Grecia solo per 3-4 giorni per diporto”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo che “siamo di fronte a una violazione del giusto processo”, poiché, nel periodo contestato, l’imprenditore avrebbe “subito un ricovero presso il Silvestrini di Perugia per fratture cervicali”.
Domiciliari con braccialetto elettronico, nuova udienza il 5 marzo
Il giudice Augusto Fornaci della Corte d’Appello di Perugia ha disposto che l’imprenditore rimanga agli arresti domiciliari nel suo appartamento di Perugia, con l’obbligo di braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con l’esterno. La prossima udienza è fissata per il 5 marzo, quando si deciderà sulla richiesta di estradizione avanzata dalle autorità greche.