L’ex senatore Leonardo Caponi ha preso pubblicamente le distanze dal telegramma di solidarietà inviato dall’Associazione degli ex parlamentari della Repubblica al Presidente Sergio Mattarella. L’associazione, alla quale Caponi è iscritto, aveva inviato un messaggio a nome di tutti gli ex parlamentari, ma l’ex senatore ha voluto chiarire la sua posizione con una risposta netta: “Millecinquecento meno uno: il sottoscritto”.
Caponi ha motivato la sua dissociazione contestando le recenti dichiarazioni di Mattarella sulla Russia, che il Capo dello Stato avrebbe definito “nazista”. Secondo l’ex senatore, questa affermazione rappresenta un falso storico e un’accusa infondata verso un Paese che ha pagato un prezzo altissimo nella Seconda Guerra Mondiale per combattere il nazismo. Ha inoltre criticato la posizione del Presidente, sostenendo che stia contribuendo ad inasprire i rapporti internazionali, invece di favorire un dialogo tra le grandi potenze, specialmente nel contesto della guerra in Ucraina.
L’ex parlamentare ha espresso preoccupazione per le conseguenze della prosecuzione del conflitto, sottolineando il rischio di un’escalation militare globale. Ha inoltre accusato Mattarella di non rispettare il ruolo di garante della Costituzione, che vieta la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
Nella lettera inviata all’Associazione degli ex parlamentari, Caponi ha quindi ribadito il suo dissenso, pur riconoscendo il rammarico per la divergenza di opinioni. Ex senatore per due legislature, Caponi era stato eletto nel 1994 con il Partito della Rifondazione Comunista, per poi passare al Partito dei Comunisti Italiani. Dal 1996 al 2001 ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione Industria del Senato.