Martedì 4 febbraio, nella sala del Consiglio del Palazzo della Provincia di Perugia, è stato presentato il progetto Iris (Informazione per il rafforzamento e l’integrazione dei servizi per l’accoglienza). Il programma, finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2021-2027 (FAMI), sarà guidato dalla Prefettura di Perugia, in collaborazione con Anci Umbria, la Regione dell’Umbria, la Prefettura di Terni e la Questura di Perugia.
Il progetto, della durata di 18 mesi, nasce dal lavoro integrato del Coordinamento provinciale per l’accoglienza e l’integrazione (Copai), istituito nell’ambito del Consiglio territoriale per l’immigrazione di Perugia. L’obiettivo principale è migliorare la governance migratoria, promuovendo un approccio coordinato tra enti pubblici e privati. Il programma coinvolgerà 150 operatori (100 pubblici e 50 privati) appartenenti a Comuni, Prefetture, Questure, aziende sanitarie e ospedaliere, oltre agli enti del terzo settore che operano nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) e nel Sistema di accoglienza e integrazione (SAI).
Tra le principali azioni previste:
- Armonizzazione delle attività di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
- Rafforzamento delle capacità operative di uffici e operatori.
- Mediazione culturale e linguistica per il monitoraggio dei centri di accoglienza e la gestione dei conflitti.
- Sviluppo di protocolli standardizzati per ottimizzare le procedure.
- Attivazione di tavoli tematici su minori stranieri non accompagnati, emergenza abitativa e raccordo tra prima e seconda accoglienza.
- Potenziamento del sito “Rifugiati in Umbria” per una maggiore diffusione delle informazioni sui servizi disponibili.
Nell’ambito del progetto, è stato inoltre istituito un tavolo tecnico provinciale per la gestione delle vulnerabilità, con il compito di individuare e supportare le persone fragili inserite nel sistema di protezione. Questo gruppo di lavoro vedrà la partecipazione di tecnici e responsabili dei servizi sociali e sanitari regionali, dell’Azienda ospedaliera di Perugia, della Commissione per la protezione internazionale, dell’Ufficio Immigrazione, oltre che di Anci Umbria e degli enti gestori dei centri di accoglienza.