Un’operazione condotta dai carabinieri del Nas di Perugia, con il supporto di altri reparti in diverse regioni italiane, ha portato all’esecuzione di sette misure cautelari contro una rete criminale dedita alla macellazione clandestina di cavalli. L’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Perugia, riguarda sette persone accusate di associazione per delinquere, maltrattamento e uccisione di animali, commercio di alimenti pericolosi e falsificazione di documenti pubblici.
Nel dettaglio, quattro indagati sono stati posti agli arresti domiciliari, due dovranno presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria, mentre un’altra persona è stata interdetta dall’attività lavorativa.
L’organizzazione e il traffico di cavalli
Le indagini hanno permesso di ricostruire il modus operandi dell’organizzazione, che acquisiva illegalmente cavalli non destinati alla produzione alimentare e li avviava a macelli clandestini in Puglia. Questi animali, spesso sottoposti a trattamenti farmacologici vietati per il consumo umano, venivano introdotti illegalmente nella filiera alimentare, rappresentando un grave rischio per la salute pubblica.
I cavalli venivano procurati anche gratuitamente, convincendo i proprietari senza informarli sulla reale destinazione. Per nascondere le movimentazioni, l’organizzazione sfruttava un sistema di falsificazione dei registri ufficiali, cancellando gli animali dalla Banca dati nazionale degli equini attraverso manipolazioni informatiche.
Il ruolo degli allevatori e i sequestri
L’attività illecita si avvaleva della complicità di allevatori umbri e di un funzionario incaricato della gestione delle registrazioni. Alcuni cavalli, già malati o feriti, venivano trasportati in condizioni estreme, arrivando talvolta già morti a destinazione.
Durante i controlli, i carabinieri hanno sequestrato una grande quantità di documenti, tra cui registri di movimentazione degli animali, passaporti equini falsificati e appunti sui guadagni dell’organizzazione. Inoltre, è stato scoperto un locale utilizzato per la macellazione abusiva e un autocarro contenente scarti di carne equina.
Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e smantellare completamente la rete criminale, che operava con gravi conseguenze per la sicurezza alimentare e il benessere animale.