Polizia Urbana, scontro in Consiglio Comunale dopo l’abolizione dell’articolo 32

La norma vietava attività marginali come l'accattonaggio e il lavaggio vetri. I sindacati: “Scelta per una sicurezza basata sull’inclusione”

Il Consiglio comunale di Perugia ha approvato l’abrogazione dell’articolo 32 del Regolamento di Polizia Urbana, in vigore dal 2014, che vietava pratiche come l’accompagnamento dei carrelli nei supermercati, il lavaggio dei vetri e l’accattonaggio davanti agli esercizi pubblici. La misura è stata accolta con favore da alcune forze politiche e sindacali, mentre l’opposizione ha espresso preoccupazione per possibili ripercussioni sulla sicurezza urbana.

Secondo il consigliere Riccardo Vescovi (Anima Perugia), la norma era inutile e mai realmente applicata, poiché le condotte più problematiche, come l’accattonaggio molesto, sono già sanzionate dal Codice penale dal 2018. Vescovi ha criticato le polemiche sollevate dall’opposizione, definendo la narrazione di un rischio sicurezza un “tentativo di alimentare paure”. Ha inoltre sottolineato che la sicurezza non si costruisce con divieti, ma con giustizia sociale, opportunità e servizi.

Sul tema è intervenuto anche il consigliere delegato alla sicurezza urbana, Antonio Donato, che ha annunciato un ciclo di assemblee pubbliche dal titolo “Sicurezza Urbana – Comunità e istituzioni fanno squadra!”. Questi incontri, rivolti a cittadini, forze dell’ordine e amministrazione comunale, avranno l’obiettivo di favorire il dialogo e sviluppare strategie condivise per la sicurezza urbana. La prima assemblea è in programma l’11 febbraio a Lacugnano.

Critiche sono arrivate dalla consigliera Emanuela Scoccia, secondo cui l’abolizione dell’articolo 32 rischia di legittimare l’accattonaggio, mentre il consigliere Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha difeso la decisione, sottolineando che punire la povertà non è una soluzione e che la norma regolamentare era di fatto inapplicabile e inefficace. Ferranti ha inoltre evidenziato che, in dieci anni, la polizia locale ha contestato pochissime sanzioni, confermando così la scarsa utilità della disposizione.

L’opposizione ha sollevato dubbi sulle possibili conseguenze dell’abrogazione, ma la maggioranza ha ribadito che le reali problematiche di sicurezza urbana devono essere affrontate con politiche di inclusione e sviluppo, piuttosto che con misure repressive.

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