Orizzonti Liberali e Libdem Umbria: “Idee riformatrici non si possono portare avanti nel campo largo”

I responsabili regionali dei due partiti contro il posizionamento del centro all'interno dell'alleanza di centrosinistra. "Pd ormai massimalista, non è possibile combattere le nostro battaglie li serve un polo alternativo"

Nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 gennaio 2025, Orvieto ha ospitato l’Assemblea Nazionale di Libertà Eguale, un importante appuntamento per il riformismo italiano che ha visto la partecipazione di personalità di spicco, tra cui l’ex premier e commissario europeo Paolo Gentiloni. Durante l’evento, il tema centrale è stato il risveglio dell’ala riformista all’interno del Partito Democratico e il suo rapporto con la leadership della segretaria Elly Schlein.

Alberto Tinozzi, coordinatore di Orizzonti Liberali Umbria, ed Enrico Bartoccioni, coordinatore di Libdem Europei Umbria, hanno espresso le loro perplessità riguardo al metodo adottato dal PD per portare avanti le istanze liberali e riformiste. In una nota congiunta, dichiarano: “Nonostante molte tematiche di merito ci vedano in posizioni similari, non condividiamo il metodo adottato per portare avanti le istanze liberali e riformiste.”

Tinozzi e Bartoccioni si chiedono come sia possibile per un elettore, spesso disilluso e non votante, riporre fiducia in un partito che, a loro avviso, “sta rinnegando il proprio passato e le riforme che esso stesso ha promosso”. Secondo i coordinatori, il PD appare sempre più massimalista, incapace di rappresentare una vera alternativa liberale e riformista.

La proposta di un polo alternativo

I rappresentanti di Orizzonti Liberali e Libdem Europei sostengono la necessità di superare il modello del “Campo Largo”, un’alleanza di opposizione che, pur condividendo il rifiuto delle politiche del governo, non sembra unita da una visione strategica comune. “È necessario costruire un polo alternativo autonomo, capace di portare avanti battaglie tanto scomode quanto necessarie”, affermano.

Tra le priorità proposte per un nuovo percorso politico figurano:

  • Revisione della spesa pubblica per razionalizzare i costi e migliorare l’efficienza.
  • Riduzione del carico fiscale sulle imprese produttive, essenziali per garantire i servizi pubblici.
  • Sanità e scuola orientate a criteri di efficacia, equità e sostenibilità.

Tinozzi e Bartoccioni avvertono che l’Italia si trova in un momento cruciale: “Siamo consci di avere oramai una sola ultima chance, prima che l’intero Paese sprofondi in un baratro senza ritorno.”

In chiusura, i coordinatori hanno lanciato un appello a un utilizzo più responsabile del termine “liberale”. “Qualora non si intenda operare in coerenza con quanto professato, auspichiamo che almeno il termine ‘liberale’ venga usato con più moderazione”, sottolineando l’importanza di non banalizzarlo o strumentalizzarlo per giustificare mere differenze politiche.

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