Durante la cerimonia funebre di Eliza Stefania Feru, la ventinovenne vittima di un tragico femminicidio a Gualdo Tadino, il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha pronunciato parole di grande impatto, invitando i presenti a una riflessione profonda. “Che cosa sia accaduto nel rapporto con Daniele, nella vostra vita di coniugi, non posso immaginarlo. E non è necessario”, ha affermato. L’appello del vescovo è stato chiaro: evitare giudizi affrettati e rispondere con il rispetto e il silenzio a un evento così drammatico.
Una tragedia che lascia senza parole
Eliza, cittadina italiana di origine romena, lavorava come operatrice socio-sanitaria presso il Serafico di Assisi, un istituto specializzato nell’assistenza di giovani con gravi disabilità. La sua vita è stata tragicamente spezzata il 5 gennaio, quando il marito Daniele Bordicchia, guardia giurata di 38 anni, le ha sparato con la pistola d’ordinanza per poi togliersi la vita nella loro abitazione. “È un evento che ci toglie la parola, e forse il silenzio rispettoso e orante è l’unica reazione degna della nostra umanità ferita”, ha proseguito il vescovo.
La cerimonia funebre si è svolta presso la chiesa del Serafico di Assisi, un luogo che rappresenta un simbolo di solidarietà e aiuto per i più deboli. Alla funzione hanno partecipato numerose autorità locali, tra cui la presidente della Regione Stefania Proietti, il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e il vicesindaco di Assisi Valter Stoppini. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare la società sul tema della violenza di genere, dichiarando: “Abbiamo il dovere di tenere alta l’attenzione sul tema della violenza di genere, mettendo in campo tutte le azioni possibili per prevenirla e contrastarla”.
Un messaggio di speranza e di consolazione
Durante l’omelia, monsignor Sorrentino ha voluto lanciare un messaggio di speranza, invitando a presentare Eliza e Daniele “allo sguardo paterno e misericordioso di Dio”. Ha poi espresso un forte monito contro la violenza e il suicidio, ricordando che ogni vita umana è sacra: “Una cosa del genere non doveva capitare. Non la voleva certamente Dio, agli occhi del quale ogni vita è preziosa e sacra. Ogni vita, sempre”.
Rivolgendosi ai familiari della vittima, il vescovo ha aggiunto parole di conforto tratte dalla liturgia: “Consolate, consolate il mio popolo”, sottolineando che il Vangelo offre una promessa di vita eterna che supera tragedie e sofferenze. Questo messaggio di consolazione è stato rivolto in particolare alla madre, alle sorelle e a tutta la famiglia spirituale della giovane donna.
Un richiamo all’azione per prevenire la violenza
La tragedia di Gualdo Tadino rappresenta il primo caso di femminicidio del 2025 in Umbria, una regione profondamente legata alla figura di San Francesco e ai valori di pace e fratellanza. Tuttavia, come sottolineato dal vicesindaco di Assisi, la violenza di genere è una piaga sociale che richiede l’impegno di tutti: istituzioni, cittadini e comunità locali.
La funzione funebre si è conclusa in un clima di dolore, ma anche di riflessione sulla necessità di una maggiore attenzione verso i segnali di disagio e violenza nelle relazioni.