Lavoro, timidi segnali di crescita in Umbria: costruzioni e turismo in prima linea

Crescono le assunzioni previste in Umbria: +1,6% nel primo trimestre 2025. Turismo e costruzioni trainano il mercato, ma aumentano le difficoltà di reperimento del personale.

In Umbria, il mercato del lavoro mostra segnali di crescita: 6.110 ingressi lavorativi sono previsti dalle imprese per gennaio 2025, in leggero aumento rispetto ai 6.070 dello stesso mese del 2024. A livello trimestrale, le previsioni per gennaio-marzo 2025 indicano 16.580 assunzioni, segnando un incremento di 260 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,6%).

“Dal report Excelsior emergono segnali importanti”, sottolinea Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria. “Il bilancio delle assunzioni previste mostra resilienza. La flessione dell’industria manifatturiera è più che compensata dalla forte crescita del turismo e delle costruzioni, con un contributo positivo, anche se minore, del commercio.”

Un confronto decennale positivo

Se il confronto con il 2024 evidenzia una crescita modesta, i dati assumono maggior rilievo se rapportati a quelli di dieci anni fa. Nel trimestre gennaio-marzo 2015, si registrarono 13.800 assunzioni, un dato che oggi segna un incremento complessivo del 20,1%. Tuttavia, a livello nazionale, si rileva una flessione del 2,1% nelle previsioni di gennaio e dello 0,2% nel primo trimestre del 2025.

Crescita settoriale e sfide occupazionali

I settori del turismo, delle costruzioni e del commercio si confermano trainanti per l’occupazione regionale. “La tendenza alla crescita di questi settori in Umbria è più marcata rispetto alla media nazionale”, aggiunge Mencaroni. Questa dinamica spiega in parte il bilancio positivo rispetto a regioni del Nord, dove il peso della manifattura – attualmente in crisi – incide maggiormente.

Nonostante i segnali di ripresa, permangono difficoltà strutturali. “In Umbria, a gennaio 2025, le imprese non trovano il 56% delle figure professionali di cui hanno bisogno, contro il 53% dello scorso anno. Si tratta della percentuale più alta tra le regioni del Centro-Nord”, evidenzia il presidente. La crescente difficoltà di reperimento rappresenta una sfida per le aziende umbre, che faticano a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro.

Le prospettive regionali e le criticità del manifatturiero

Il turismo e le costruzioni si confermano settori strategici per l’Umbria, con un aumento delle assunzioni del 2,6% rispetto a gennaio 2024. Tuttavia, il calo della manifattura, legato a una crisi più ampia che coinvolge l’industria europea, rappresenta un elemento di preoccupazione. “Assistiamo a una flessione preoccupante del settore manifatturiero, sia in Italia che in Umbria”, sottolinea Mencaroni, ribadendo la necessità di politiche mirate per sostenere il comparto.

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