La formazione della nuova giunta regionale umbra sembra ormai definita, con la presidente Stefania Proietti pronta a tenersi la delega alla sanità, almeno per un anno, con l’obiettivo dichiarato di “risanare tutto”. La decisione è stata presa durante il vertice notturno, con la ratifica ufficiale prevista mercoledì mattina, quando avverrà la firma delle deleghe. La mossa ha generato forti tensioni interne, soprattutto all’interno del Partito Democratico (PD), con Tommaso Bori escluso dalla sanità e compensato con altre deleghe di peso.
La delega alla sanità ha rappresentato il tema centrale di questa giunta. Proietti ha scelto di riservarla a sé stessa, respingendo le pressioni del Pd nazionale e dei vertici della coalizione di centrosinistra. A supportarla nella gestione della sanità regionale sarà Daniela Donetti, direttore generale fortemente voluto in passato per l’ospedale di Perugia. Il no alla delega per Tommaso Bori, medico e segretario dem rieletto, dalla sanità ha provocato malumori e tensioni a Roma, dove il caso è esploso al tavolo nazionale. A Bori andranno bilancio, personale, patrimonio, cultura e turismo, oltre alla vicepresidenza della giunta come compensazione.
Al Pd andranno tre assessori. Gli altri due sono Simona Meloni che avrà le deleghe ad agricoltura e sviluppo economico, rafforzando così l’influenza dell’area cattolica del partito; e l’ex sindaco di Narni Francesco De Rebotti – insegnante di professione- che si occuperà di scuola e università. De Rebotti, che avrebbe dovuto presiedere l’assise proprio in compensazione della non presenza in Giunta lascerà lo scranno ad un’esponente della lista della Proietti Umbria Domani, che non avrà assessori: toccherà a Bianca Maria Tagliaferri del Serafico di Assisi.
Vince la battaglia delle deleghe Thomas De Luca, il ternano leader in Umbria del Movimento 5 Stelle: avrà ambiente e trasporto pubblico locale, nonostante le resistenze provenienti dal settore imprenditoriale ternano. Infine, Per Federico Santi di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) si ipotizzano deleghe chiave come infrastrutture e grandi opere o lavoro e sociale, mentre sullo sfondo rimane la figura di Fabio Barcaioli, particolarmente legato al settore agricolo.
La scelta di Proietti di tenere la sanità ha consolidato l’influenza dell’area cattolica all’interno del Pd, che controlla anche il settore agricolo con Simona Meloni. Tuttavia, questa distribuzione delle deleghe ha creato profondi malumori all’interno del partito – particolarmente nell’area di sinistra – e rischia di sfociare in una crisi politica già nei prossimi giorni. Giovedì l’ufficializzazione dei nomi. Difficile che vengano versati fiumi di spumante.