Tari alle stelle a Perugia: perché paghiamo di più nonostante il nostro impegno?

Aumentano le bollette della spazzatura, mentre i cittadini si impegnano nella raccolta differenziata. Esistono alternative più eque?

Tari

Tra le imposte meno amate dai cittadini spicca la tassa sui rifiuti, percepita come un onere in costante crescita. Questo avviene nonostante i progressi significativi nella raccolta differenziata, che rende i rifiuti più riciclabili e quindi potenzialmente valorizzabili.

Anche il prossimo anno i cittadini di Perugia dovranno fare i conti con un ulteriore aumento della Tari, dopo l’incremento già registrato quest’anno. Secondo il bilancio preventivo del Comune, si prevede un aumento delle entrate per 3,5 milioni di euro rispetto all’anno in corso, che già aveva visto un incremento di 3,7 milioni rispetto all’anno precedente. Complessivamente, l’imposizione per i cittadini passerà da una spesa media pro capite di 906 euro a 925 euro entro la fine del prossimo anno, proseguendo una tendenza al rialzo che pesa sulle famiglie.

Questa dinamica è particolarmente gravosa per i contribuenti, i cui salari non crescono di pari passo. Diventa quindi sempre più urgente riflettere su politiche di incentivazione economica per i cittadini virtuosi nella gestione dei rifiuti. Un sistema premiante potrebbe riconoscere il valore del loro impegno, che non solo riduce l’impatto ambientale ma consente anche risparmi nei costi di gestione e nuove opportunità di valorizzazione economica dei rifiuti.

In Europa esistono numerosi esempi di buone pratiche in questo ambito. Alcuni Comuni incentivano la raccolta differenziata applicando tariffe basse o addirittura nulle per i rifiuti puliti, penalizzando invece quelli non differenziati con costi più elevati. Le opzioni per adottare modelli più equi e sostenibili non mancano: basta guardare alle esperienze delle amministrazioni più virtuose per trovare soluzioni innovative e davvero a misura di cittadino.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

In forte aumento gli immobili abbandonati nella regione: +126% di edifici collabenti dal 2011. L’Imu,...
L'analisi dell'Unione nazionale consumatori colloca la regione tra le più care d'Italia per i rincari...
In Umbria chiudono le filiali bancarie: il 34,8% dei comuni senza agenzie, criticità in crescita...

Altre notizie