Un sabato sera di preoccupazione a Gualdo Tadino, nel monte di Valsorda, dove le vacche “vaganti” hanno creato un serio pericolo per la sicurezza stradale, rischiando di causare un incidente. Il fatto è avvenuto in zona San Guido, un’area protetta da vincoli ambientali e considerata di importanza ecologica. A raccontare quanto accaduto è stata Mara Loreti, presidente dell’Associazione Naturalistica Gualdese (ASN), che ha sottolineato non solo il pericolo per la sicurezza, ma anche la gravità della situazione per il benessere animale e l’integrità ambientale.
Loreti ha dichiarato che da tempo le vacche si trovano libere senza controllo in quest’area, che rientra nella ZSC (Zona Speciale di Conservazione), una delle aree più tutelate a livello europeo. “Non ci sono recinzioni adeguate, né un piano pascolo approvato”, ha affermato Loreti, evidenziando anche la mancanza di punti di abbeverata regolari per gli animali. I bovini, quindi, sono costretti a rifugiarsi in un laghetto naturale dove, secondo le normative europee e la legge regionale del 2022, il pascolo è vietato.
La violazione delle normative ambientali è quindi grave, considerando che il laghetto è un habitat protetto per specie prioritarie, e la presenza incontrollata di animali minaccia non solo la flora e fauna locali, ma anche la qualità dell’ambiente. Loreti ha lamentato anche la difficoltà nel raggiungere le autorità locali in caso di emergenza, spiegando che la linea della Polizia locale era irraggiungibile alle ore 23 di sabato, nonostante le numerose chiamate effettuate.
Il giorno successivo, domenica 8 dicembre, sono finalmente intervenuti i servizi competenti: il veterinario dell’Usl e il Nucleo Forestale Gualdese, che, insieme al proprietario degli animali, hanno provveduto a caricare le vacche sui camion per riportarle a valle, evitando ulteriori incidenti. Tuttavia, l’ASN non si è limitata a questa singola denuncia, ma ha avanzato una richiesta di accesso civico agli atti per approfondire la situazione e ottenere chiarezza su quanto stia accadendo nella zona.
Loreti ha ricordato che da sette anni l’Associazione denuncia il problema del “pascolo illecito” in Valsorda, sollecitando le autorità competenti a gestire la situazione in modo regolare e controllato. “La nostra montagna merita un pascolo regolare che rispetti la vita e l’etologia degli animali, l’ambiente e la salute di chi frequenta la Valsorda turistica”, ha concluso la presidente, ribadendo che, secondo le normative, è stato il compito delle istituzioni far rispettare la data di monticazione del 31 ottobre, oltre la quale il pascolo è vietato in montagna.