Il presidente di Gesenu, Urbano Barelli, e il consigliere delegato Luciano Piacenti, insieme agli avvocati Francesco Falcinelli e Dario Buzzelli, hanno annunciato la notizia in una conferenza stampa a Perugia. La vicenda, che ha visto coinvolti anche Gest, Tsa e cinque ex dirigenti, riguardava presunte irregolarità nella gestione dei rifiuti nei territori dell’ex Ati 2.
La decisione della Corte d’appello
Barelli ha dichiarato che, pur restando perplessi dalla sentenza iniziale, Gesenu aveva riposto fiducia nella giustizia. L’appello alla sezione centrale della Corte dei conti ha portato al riconoscimento delle loro ragioni. “Questa sentenza ci permette di pianificare il futuro con maggiore serenità, consolidando la nostra presenza in Umbria e puntando sull’economia circolare sostenuta dall’Unione Europea”, ha sottolineato.
Luciano Piacenti ha aggiunto che la conclusione positiva di otto anni di vicende giudiziarie consente di preservare l’azienda e i suoi 700 posti di lavoro. “Il rischio era di compromettere la continuità aziendale, ma oggi possiamo guardare avanti con ottimismo”, ha affermato.
Le motivazioni del ribaltamento
Gli avvocati di Gesenu hanno evidenziato che la sentenza d’appello ha accolto le loro tesi principali. Dario Buzzelli ha spiegato che la pretesa di danno erariale si basava su valutazioni induttive prive di riscontri concreti. “La perizia disposta dal Tribunale di Perugia ha ricostruito i rapporti contrattuali tra Ati 2, Gest e Gesenu, dimostrando l’infondatezza delle accuse”, ha aggiunto Falcinelli.
Con questa decisione, la Corte ha recuperato i risultati delle indagini penali precedenti, smentendo l’ipotesi accusatoria formulata in primo grado.
Un nuovo inizio per Gesenu
La sentenza rappresenta un punto di svolta per l’azienda perugina, che ora punta a rafforzare il proprio ruolo nel territorio e a sviluppare progetti in linea con le direttive europee. L’obiettivo è creare un modello di gestione sostenibile e innovativo nel settore dei rifiuti, ridando fiducia ai dipendenti e agli stakeholder.