Il sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, ha incontrato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per discutere degli importanti reperti etruschi riconducibili alla gens Pulfna. Si tratta di ritrovamenti di grande rilevanza culturale, legati a scavi clandestini e ora oggetto di una complessa operazione di recupero da parte dello Stato.
Nel corso dell’incontro, avvenuto a San Casciano dopo la presentazione di nuovi reperti etruschi, il sindaco ha sottolineato l’importanza di riportare questi beni a Città della Pieve. Risini ha espresso la sua soddisfazione per il successo dell’operazione statale, dichiarando: “Questa è una vittoria che permette di sanare le ferite del nostro territorio, riportando i reperti trafugati nel loro luogo d’origine”. Tra i beni recuperati figura un contesto funerario etrusco riconducibile alla gens Pulfna, trafugato durante uno scavo clandestino e risalente al 2015.
Il primo cittadino ha chiesto che i reperti, una volta dissequestrati, vengano ricongiunti al contesto funerario già esposto presso il Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi, una struttura storica di grande pregio. L’edificio, risalente al XIII secolo e rinnovato in stile barocco, è adeguato alle normative moderne per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali.
Nel Museo, oltre ai reperti etruschi, si trova la celebre Deposizione della croce di Pietro Vannucci, detto il Perugino, un’opera che già attrae numerosi visitatori. L’integrazione di nuovi reperti amplierebbe l’offerta culturale del museo, contribuendo alla narrazione storica del territorio e aumentando l’attrattività turistica.
L’arrivo di questi reperti potrebbe rappresentare un elemento strategico per lo sviluppo turistico di Città della Pieve, situata al confine tra Umbria e Toscana. Risini ha sottolineato che “questi ritrovamenti arricchirebbero ulteriormente la narrazione della nostra storia, con un impatto positivo sugli arrivi turistici e le presenze”.
Con l’auspicio di una rapida assegnazione dei beni al Comune, l’amministrazione si dichiara pronta a collaborare per condurre indagini archeologiche preliminari nell’area di interesse e garantire la piena valorizzazione del patrimonio.