Loggia Ungheria, accolto il ricorso della procura perugina: torna in semilibertà Piero Amara

Piero Amara ritorna al regime di semilibertà dopo l'annullamento dell'affidamento in prova da parte della Corte di Cassazione, che ha evidenziato gravi criticità nel suo trattamento.

Il 2 dicembre 2024 è stato ripristinato il regime di semilibertà per Piero Amara, noto per il suo coinvolgimento in vicende giudiziarie legate all’ENI e alla loggia “Ungheria”. Amara, condannato per vari reati, tra cui associazione per delinquere e corruzione, dovrà ora scontare più di otto mesi di pena residua presso l’istituto penitenziario di Spoleto. La decisione arriva dopo un intervento della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso della Procura Generale di Perugia.

Il ricorso della Procura e l’annullamento dell’affidamento in prova

Nel febbraio 2023, la Procura Generale di Perugia aveva presentato un ricorso contro l’ordinanza emessa il 19 gennaio 2023 dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia, che aveva concesso a Piero Amara la misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale. La Corte di Cassazione ha ritenuto illogica e contraddittoria la motivazione alla base di quella decisione.

Il Tribunale umbro, infatti, aveva riconosciuto un’evoluzione positiva del condannato sulla base di informazioni che la Procura Generale ha giudicato obsolete e non verificate. In particolare, si trattava di dichiarazioni di Amara in merito ad accuse contro terzi, che non erano state adeguatamente esaminate.

Criticità nelle attività di affidamento in prova

Un’altra grave lacuna evidenziata nel ricorso riguarda la mancata valutazione della relazione di osservazione e del programma di trattamento redatto dalla casa di reclusione di Spoleto. Secondo quanto emerso, durante l’affidamento in prova, Amara avrebbe svolto attività di volontariato presso la Caritas, ma con comportamenti considerati “opachi”. Piero Amara avrebbe incontrato persone estranee all’ente e agito in modo autonomo, senza rispettare le indicazioni ricevute dalle autorità competenti.

La decisione della Corte di Cassazione

A seguito di questa analisi, la Corte ha deciso di annullare l’affidamento in prova e ripristinare il regime di semilibertà, che consente a Piero Amara di rientrare in carcere ma con la possibilità di trascorrere parte della giornata fuori dall’istituto per attività utili al reinserimento sociale, come il volontariato. La decisione di riportare Amara in carcere conferma una nuova fase della sua condanna, alla luce di una serie di problematiche legate all’affidamento precedente.

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