Dopo un mese di carcere, il tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari al 19enne accusato di stalking nei confronti di una giovane conosciuta solo in ambito scolastico, ma mai frequentata. Nonostante il divieto di avvicinamento, il ragazzo aveva violato più volte le misure restrittive, portandolo all’arresto a ottobre. Ne riferisce Il Messaggero
Le nuove misure cautelari
Il giovane potrà ora tornare a casa con il vincolo del braccialetto elettronico e il divieto assoluto di contatti con la vittima o con le persone a lei vicine. Tuttavia, la decisione ha sollevato preoccupazioni. L’avvocato della vittima, Giuliana Astarita, ha espresso timori per l’effettiva disponibilità e affidabilità del braccialetto elettronico, strumento chiave per il monitoraggio.
Un incubo per la vittima
Secondo le accuse mosse dal pm Patrizia Mattei, il 19enne ha perseguitato la giovane per mesi, inviando messaggi, appostandosi sotto casa sua e persino scattando foto per dimostrarle quanto le fosse vicino. L’ossessione si era estesa al punto di coinvolgere conoscenti comuni per contattarla, ignorando il divieto di mantenere una distanza minima di 500 metri.
La procura, guidata da Raffaele Cantone, aveva già sottolineato la condotta “molesta e minacciosa” del ragazzo, aggravata dalle ripetute violazioni. Nonostante ciò, il tribunale ha scelto un’attenuazione della misura detentiva, anche se la disponibilità del braccialetto elettronico resta incerta.
Preoccupazioni sulla sicurezza
La vittima continua a vivere con il timore che il ragazzo possa violare nuovamente le restrizioni. Il sistema di monitoraggio dei braccialetti elettronici, pur previsto, presenta notevoli criticità operative. Lo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha recentemente ammesso problemi di disponibilità e gestione di questi dispositivi.