Ancora un rinvio per l’interrogatorio del 17enne arrestato con l’accusa di aver ucciso Salvatore Postiglione, il capomastro di 56 anni brutalmente assassinato a Foligno all’alba del 7 novembre con oltre 50 coltellate. Il giovane manovale, detenuto presso l’istituto penale minorile di Firenze, non è stato trasferito al tribunale per i minori di Perugia per motivi legati al suo stato di salute.
Il rinvio dell’interrogatorio
Sabato mattina il 17enne avrebbe dovuto comparire davanti alla presidente del tribunale per i minori, Grazia Isa Maria Mazzini, e al procuratore capo, Flaminia Monteleone, in presenza del suo difensore, l’avvocato Ilario Taddei. Tuttavia, il personale medico del carcere minorile toscano ha valutato inadeguate le condizioni fisiche del giovane per affrontare il trasferimento.
Non è la prima volta che l’interrogatorio viene rimandato. Anche durante la fase di convalida del fermo, il minorenne non era stato presente. In quell’occasione, la decisione era stata presa dai medici dell’ospedale di Foligno, che avevano ritenuto necessario il ricovero e l’assenza del giovane. Inoltre, sabato, dall’istituto di Firenze è stata adombrata la possibilità che le condizioni cliniche del ragazzo possano essere incompatibile col regime carcerario
L’omicidio di Foligno: un caso che sconvolge
Il crimine ha scosso profondamente la comunità di Foligno. Salvatore Postiglione, noto capomastro, è stato trovato senza vita dopo essere stato colpito con oltre 50 fendenti. L’accusa nei confronti del 17enne ha destato scalpore, evidenziando una vicenda dai contorni ancora poco chiari.
La dinamica dell’aggressione e il movente restano al centro delle indagini, mentre le autorità cercano di far luce sui dettagli del rapporto tra la vittima e il giovane arrestato.
Le prossime fasi del procedimento
Con il nuovo rinvio, si attende una prossima data per l’interrogatorio, che sarà stabilita compatibilmente con le condizioni di salute del giovane. Nel frattempo, il caso rimane sotto l’attenzione degli inquirenti, che lavorano per ricostruire i fatti e definire il quadro delle responsabilità. Dal ricovero all’ospedale di Foligno, avvenuto sabato 9 novembre poche ore prima del fermo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, il giovanissimo non ha più avuto contatti coi familiari nè col suo avvocato
