Un approccio pragmatico alle sfide regionali
Briziarelli ha sottolineato come, nei rapporti con le amministrazioni, Confindustria Umbria adotti un approccio pragmatico: non giudica le decisioni in base alla provenienza politica, ma ai risultati. “Non importa chi prende la decisione, conta solo che produca effetti positivi“, ha affermato il presidente, esortando la politica ad avere il coraggio di scelte impopolari, liberandosi da pregiudizi ideologici.
La fuga dei giovani: una priorità da affrontare
Uno degli aspetti centrali del piano presentato riguarda il problema della migrazione giovanile dall’Umbria, un fenomeno che Briziarelli ha descritto come “preoccupante“. La regione sta perdendo risorse umane di grande valore senza compensare queste partenze con flussi di ritorno o attrazione di nuove competenze. Per contrastare questa tendenza, il presidente ha suggerito di investire nelle eccellenze universitarie e nelle imprese locali, al fine di costruire un ambiente attrattivo per i giovani e incoraggiarne la permanenza.
Rilancio della manifattura: settore cruciale per l’economia
Un altro punto fondamentale del piano riguarda il ruolo della manifattura. Pur riconoscendo l’importanza del turismo per la regione, Briziarelli ha ricordato che l’Umbria non può basare il suo sviluppo economico esclusivamente su questo settore. Attualmente, la manifattura rappresenta solo il 15% del PIL umbro, un dato che deve crescere se la regione vuole prosperare. Per supportare questo settore, Confindustria propone incentivi regionali e investimenti in ricerca e innovazione.
Un piano industriale strategico per il futuro
Briziarelli ha auspicato la creazione di un piano industriale strategico che includa istituzioni, parti sociali, università e imprese, in modo da creare una visione condivisa e organica di crescita a medio-lungo termine. Questo piano dovrebbe sfruttare i punti di eccellenza già presenti e definirne di nuovi, grazie a politiche regionali mirate e progetti di sviluppo.
Apertura alla collaborazione interregionale
Per competere a livello nazionale e internazionale, Briziarelli ha sottolineato l’importanza della cooperazione con le regioni vicine come Abruzzo e Marche. Ha portato come esempio il consorzio tra le università delle tre regioni, guidato dal rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero. Collaborare con altre regioni può garantire all’Umbria risorse e connessioni utili per crescere in settori strategici come l’intelligenza artificiale, la sanità e le infrastrutture.
Critiche all’Unione Europea: l’urgenza di una politica energetica sostenibile
Nonostante l’appoggio di Confindustria Umbria all’Unione Europea, Briziarelli ha espresso diverse critiche alle politiche comunitarie, sostenendo che “molti dei problemi principali per le aziende derivano dall’Europa“. Tra le norme più criticate ci sono lo stop alla produzione di auto a combustione interna entro il 2035, la tassa sulla CO2, e il regolamento sulla deforestazione. Briziarelli ha evidenziato come tali regolamenti generino costi elevati per le imprese umbre, mettendo in discussione la competitività locale. Una soluzione, per Confindustria, potrebbe essere un ritorno al nucleare di nuova generazione, così da garantire un’energia meno costosa e più stabile per l’industria.