Confagricoltura Umbria mette in evidenza che l’agricoltura è un’impresa e rappresenta un settore economico strategico che richiede politiche regionali mirate e normative che ne favoriscano lo sviluppo. Secondo l’associazione, la sostenibilità economica dell’agricoltura è la base per conseguire anche la sostenibilità ambientale e sociale. A tal fine, Confagricoltura si attende che le nuove politiche tengano conto di queste esigenze e delle specificità del comparto agricolo, tutelando il suo ruolo sul territorio umbro.
In vista delle elezioni regionali, il 28 ottobre all’Hotel Giò Wine di Perugia si è tenuta un’assemblea generale dell’associazione, con la partecipazione delle due principali candidate alla presidenza della Regione Umbria, Donatella Tesei e Stefania Proietti. Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria, ha introdotto l’incontro affermando: “Secondo alcuni, gli agricoltori sono quelli che inquinano di più e consumano acqua, una teoria che non ha nessun approccio tecnico e scientifico”. Ha quindi evidenziato che il settore ha il dovere e la volontà di creare valore aggiunto attraverso una produzione sostenibile.
Il documento di Confagricoltura propone una revisione delle norme che regolano l’agricoltura, con particolare attenzione alla gestione dell’ambiente e della risorsa idrica. Viene richiesta una valutazione dei sistemi irrigui pubblici e l’adozione di un piano di ripristino per i laghi di invaso privati. Tra gli interventi suggeriti ci sono anche la creazione di nuove riserve idriche nelle aree dove i sistemi esistenti non garantiscono l’accesso e una regolamentazione più flessibile che possa ampliare le superfici irrigabili, sia in pianura che in collina.
Riconoscendo che il settore soffre a causa di “una burocrazia molto pervasiva”, Confagricoltura denuncia come questa “costruisca obblighi e scadenze incoerenti con la realtà” e chieda quindi una revisione seria delle normative per garantire percorsi realmente sostenibili che siano anche fondati su basi scientifiche. Questa esigenza è particolarmente urgente alla luce delle difficoltà cui il comparto è sottoposto, come i cambiamenti climatici, la precarietà economica e l’elevato costo di produzione, che spesso non viene coperto dai margini di vendita.
Nel documento si chiede che le politiche agricole siano distinte da quelle rivolte genericamente al tessuto rurale e non professionale. Le imprese agricole, secondo Confagricoltura, devono rispondere a requisiti economici chiari per poter accedere ai fondi e sviluppare il proprio potenziale. A questo scopo, le aziende più piccole dovrebbero poter accedere a strumenti di supporto qualora si presentassero in forma associata, così da rafforzare la loro competitività sul mercato.
Confagricoltura solleva anche la questione della fauna selvatica, evidenziando come i danni alle colture e i rischi sanitari connessi debbano essere gestiti con interventi mirati. Inoltre, l’associazione sottolinea il ruolo chiave dell’agroenergia, con particolare attenzione allo sviluppo di impianti fotovoltaici e biogas nelle aziende agricole.
Infine, il documento rimarca l’importanza dell’innovazione come elemento distintivo dell’Umbria, “una regione con una forte vocazione alla sperimentazione”, e auspica che tale vocazione si traduca in politiche che incentivino lo sviluppo tecnologico e l’accesso ai servizi di supporto.