Valnerina, otto anni dopo il terremoto, Fillea Cgil: “Una ricostruzione sociale che non può attendere”

Otto anni dopo il sisma del 2016, la Valnerina è ancora impegnata nella ricostruzione. Non solo edifici, ma anche rigenerazione sociale e lavoro dignitoso per i giovani.

Il 30 ottobre 2016 rimane impresso come una giornata di paura e dolore nella memoria della Valnerina e dell’Umbria. Dopo otto anni, la ricostruzione fisica delle strutture private prosegue, ma è ancora arretrata per quanto riguarda gli edifici pubblici. Tuttavia, il nodo cruciale è la ricostruzione sociale di questa area interna, che non necessita solo di fondi ma, come ha sottolineato la Fillea Cgil Umbria, anche “di essere ascoltata”.

Di queste problematiche si è discusso nell’incontro organizzato dalla Fillea Cgil Umbria insieme alla Camera del Lavoro di Perugia e all’associazione Nuove Rigenerazioni Umbria. L’evento si è tenuto presso la sala Digipass di Norcia e ha visto la partecipazione di personalità locali e nazionali, tra cui Antonio Di Franco, segretario generale della Fillea Cgil nazionale, Simone Pampanelli della Cgil di Perugia, e i sindaci Giuliano Boccanera di Norcia e Agnese Benedetti di Vallo di Nera.

Durante l’incontro, la segretaria generale della Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri, ha evidenziato l’importanza della qualità del lavoro nella ricostruzione: “L’Umbria ha fatto scuola in Italia” quando, dopo il terremoto del 1997, ha introdotto la congruità della manodopera (Durc), che ha permesso l’emersione di circa 100mila lavoratori in Italia. Tuttavia, Masciarri ha lamentato come, ad oggi, il protocollo per la legalità sottoscritto nel 2019 sia rimasto “sulla carta”. Con la sua attuazione, si prevede l’introduzione del badge di cantiere, uno strumento cruciale per monitorare l’attività lavorativa, contrastare le infiltrazioni criminali e garantire trasparenza nei cantieri.

L’incontro ha anche toccato il tema della rigenerazione urbana. È stato illustrato un progetto, coordinato dalla Provincia di Perugia in collaborazione con l’associazione Nuove Rigenerazioni, per avviare una rigenerazione integrata dell’area del sisma, con l’obiettivo di stimolare una ripresa non solo strutturale ma anche sociale ed economica del territorio.

Nelle conclusioni, il segretario nazionale della Fillea Cgil ha ribadito come la sfida più importante sia rendere il territorio attrattivo per i giovani, proponendo un modello che valorizzi i talenti locali e garantisca una retribuzione equa: “Immaginare una ricostruzione sociale, far restare i giovani sul territorio, significa prima di tutto garantire possibilità di lavoro dignitoso e salari giusti”. Di Franco ha quindi sottolineato che, nonostante le difficoltà, è essenziale andare oltre la mera ricostruzione fisica per immaginare un modello di sviluppo fondato su “legalità e centralità del lavoro”, in netta controtendenza con le politiche governative attuali che, ha detto, spingono molti giovani laureati a condizioni lavorative precarie.

A otto anni dal sisma, la Valnerina continua a cercare non solo una rinascita urbanistica ma soprattutto una rigenerazione sociale, affinché chi è rimasto e chi vorrebbe tornare possa costruirsi un futuro dignitoso sul proprio territorio.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Approvato un emendamento che applica le regole del sisma 2016 ai terremoti del 2022 e...
Nel giorno dell’anniversario del sisma, consegnato il cantiere per il polo educativo della città umbra...
A otto anni dal terremoto di Norcia, Bruno Mancinelli (Cisl Foligno-Spoleto) riflette sulla ricostruzione e...

Altre notizie