Regione, Corte dei Conti parifica il bilancio, tranne che per Arpa: è scontro politico-elettorale

La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per l’Umbria ha parificato il rendiconto generale della Regione Umbria per l’esercizio 2023, fatta eccezione per il capitolo relativo alla spesa per le Arpa. Sosddisfazione del centrodestra, bordate da sinistra

Palazzo Cesaroni

La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per l’Umbria ha parificato il rendiconto generale della Regione Umbria per l’esercizio 2023, fatta eccezione per il capitolo relativo alla spesa per Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale). Su questo specifico punto è stata sollevata una questione di legittimità costituzionale, sospendendo quindi il giudizio.

Il presidente della Sezione, Antonello Colosimo, ha precisato che il rendiconto generale “rimane intatto perché abbiamo parificato il bilancio ad eccezione di quel capitolo”. Colosimo, affiancato dai magistrati, ha illustrato le analisi condotte durante il giudizio di parificazione, che si è tenuto presso il Dipartimento di Agraria di Perugia. Ha sottolineato che il rendiconto è stato esaminato “per ben due volte”, evidenziando le problematiche legate alle risorse assegnate ad Arpa tramite il fondo sanitario, già oggetto di rilievi durante un’adunanza precedente.

Il capitolo di spesa in sospeso sarà riesaminato in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale. Secondo Colosimo, “se la Corte dovesse ritenere non sussistente la questione, si riespanderà tutto il potere di utilizzo del capitolo”.

Nel merito del rendiconto 2023, sono emerse “criticità” in vari settori della gestione regionale, come il sistema sanitario, i rapporti finanziari con gli enti locali e il trasporto pubblico. Tuttavia, tali problematiche “non hanno mai superato il limite della non parificabilità”, ha sottolineato Colosimo. Anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha partecipato all’udienza, dichiarando che il rendiconto “è sostanzialmente sano, con aspetti di miglioramento rispetto all’esercizio precedente”.

Le parole della Tesei

La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha definito il bilancio regionale come “in equilibrio e sostanzialmente sano”, con importanti miglioramenti rispetto all’anno precedente. Tesei ha sottolineato come questo risultato abbia consentito di raggiungere “obiettivi qualificanti” per l’Umbria, nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi anni.

La presidente ha evidenziato l’impatto degli eventi straordinari, come la pandemia da Covid-19, che ha segnato profondamente il quadro economico e sociale della Regione. “Abbiamo dovuto affrontare un clima di squilibrio, il più forte dal dopoguerra,” ha dichiarato Tesei, aggiungendo che la Regione ha saputo reagire con attenzione e prudenza, senza attivare la leva fiscale a disposizione. “Abbiamo mantenuto invariata la pressione fiscale, evitando di gravare su imprese e famiglie”, ha ribadito, ponendo l’accento sull’importanza di non aumentare il carico tributario per i cittadini.

Nel corso dell’udienza, Tesei ha inoltre elogiato la politica di revisione della spesa adottata dalla Giunta, che ha puntato su una gestione ottimale dei fondi europei, indirizzati verso investimenti strategici per lo sviluppo regionale. In particolare, ha fatto riferimento a progetti legati a dossier complessi come il Trasporto Pubblico Locale, i rapporti con le province, il comparto di Monteluce e le Comunità montane, considerati di grande rilevanza per il bilancio regionale.

Sul tema della sanità, Tesei ha sottolineato che “il sistema regionale ha mantenuto una sua sostenibilità”, riuscendo a trovare un equilibrio consolidato nel bilancio 2023. La gestione oculata delle risorse, ha affermato, è stata fondamentale per garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini umbri.

Le parole del centrodestra

Le forze politiche a sostegno della presidente dell’Umbria, Donatella Tesei, tra cui Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, Udc, Alternativa Popolare e Tesei Presidente, hanno risposto duramente alle critiche provenienti dalla sinistra riguardo alla recente parificazione del bilancio regionale 2023. Secondo loro, la sinistra avrebbe fatto “mistificazione” sulla vicenda, distorcendo i fatti per attaccare ingiustamente l’amministrazione regionale.

In una nota congiunta, le forze di maggioranza hanno sottolineato che “il bilancio è stato parificato”, e che gli umbri devono essere informati correttamente su quanto accaduto. Hanno spiegato che la Procura della Corte dei conti aveva sollevato dubbi di legittimità sul finanziamento dell’Arpa con il fondo sanitario regionale, piuttosto che con il bilancio ordinario. Tuttavia, hanno ribadito che la Regione Umbria “fin dal 1998 ha sempre operato così”, e che questo è in linea con la prassi di altre regioni italiane, seguendo le normative regionali e nazionali.

Il gruppo politico ha inoltre evidenziato che l’Arpa è stata istituita proprio per svolgere alcune funzioni in ambito di prevenzione della salute pubblica, precedentemente di competenza delle ASL, mantenendo invariati i costi. “La Regione, prudentemente, ha istituito un fondo di accantonamento pari all’importo trasferito dal fondo sanitario”, hanno precisato, aggiungendo che la decisione finale su questa questione tecnica è stata rimessa alla Corte costituzionale. La risoluzione del problema avrà effetti su tutte le regioni italiane.

Per quanto riguarda il bilancio complessivo, le forze di maggioranza hanno rimarcato che il collegio della Corte dei conti ha respinto la richiesta della Procura, parificando il bilancio con l’eccezione di questo singolo punto, considerato un “problema puramente tecnico” che non inficia né la qualità del bilancio né il lavoro svolto dall’amministrazione Tesei. Hanno descritto il bilancio consolidato della Regione come il più “virtuoso della storia della regione”.

Le forze a sostegno di Tesei hanno anche attaccato il segretario del PD, Tommaso Bori, accusandolo di fare “speculazione politica” e di diffondere “fake news”. Hanno ricordato i problemi finanziari ereditati dalla sinistra in passato, come i dissesti economici di Terni, Perugia, Umbria Mobilità e il progetto Monteluce, affermando che la sinistra non può fare lezioni di buona gestione dei conti. “I conti della Regione sono sani, così come lo è il bilancio della sanità,” hanno concluso, accusando la sinistra di arroganza e supponenza.

Bordate dal centro sinistra

Non sono però mancate critiche politiche. Stefania Proietti, candidata alla presidenza della Regione, ha affermato che la mancata parificazione di parte del bilancio sanitario “sancisce pesantemente l’incapacità gestionale della giunta Tesei”. Secondo Proietti, la parziale bocciatura della Corte conferma “la scarsa capacità di governo di questa destra su temi fondamentali come la sanità pubblica”.

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, ha criticato duramente la presidente dell’Umbria, Donatella Tesei, a seguito della recente bocciatura del bilancio regionale da parte della Corte dei conti, con particolare riferimento ai fondi sanitari destinati all’Arpa. De Luca ha sottolineato come questa bocciatura, pur parziale, sia un segnale evidente dell’incapacità gestionale della destra, sottolineando che per la prima volta nella storia un bilancio non parificato è stato nuovamente respinto.

“Le criticità sollevate dalla Corte dei Conti richiedono un urgente approfondimento,” ha affermato De Luca, evidenziando la gravità della situazione. Secondo il consigliere, la gestione di Tesei si è limitata a riproporre a livello regionale il modello amministrativo già sperimentato durante il suo mandato da sindaca di Montefalco, senza tenere conto delle differenze e delle esigenze specifiche della regione.

De Luca ha parlato di un “filo rosso” che attraversa tutta l’amministrazione Tesei, una linea di continuità che ha portato alla paralisi dei servizi e delle risorse in settori chiave come la sanità. “Un record che questa destra dovrebbe rivendicare con orgoglio,” ha dichiarato ironicamente, facendo riferimento alla bocciatura del bilancio. Secondo il consigliere, la cattiva gestione della destra è un peso che ricade direttamente sui cittadini umbri, aggravando le condizioni socioeconomiche della regione.

Il consigliere regionale e segretario del Partito Democratico, Tommaso Bori, ha lanciato un duro attacco contro la presidente dell’Umbria, Donatella Tesei, accusandola di una gestione fallimentare che ha portato a numerosi disastri amministrativi. Bori ha criticato aspramente la narrazione promossa durante le campagne elettorali, che dipinge Tesei come “emblema della competenza e della concretezza”, mentre la realtà dimostrerebbe una collezione di fallimenti.

Bori ha ricordato come la carriera politica di Tesei sia iniziata con la sindacatura a Montefalco, dove ha lasciato un buco di bilancio che i cittadini continuano a pagare con tasse elevate. “Quel cratere di bilancio,” ha affermato Bori, è stato causato da una gestione inefficiente che ha costretto la Corte dei Conti ad approvare un Piano di rientro per risanare le finanze comunali.

La situazione, secondo Bori, non è migliorata con l’arrivo di Tesei alla guida della Regione Umbria. La Corte dei Conti, infatti, ha recentemente bocciato la parte del bilancio regionale relativa alla sanità, non parificandola. “La Corte attesta plasticamente l’incapacità amministrativa di Tesei,” ha dichiarato Bori, sottolineando le conseguenze pratiche che questa decisione avrà per i cittadini umbri.

Anche la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli, ha espresso forti critiche riguardo al giudizio di parificazione della Corte dei conti sul rendiconto generale 2023 della Regione Umbria, sottolineando le anomalie rilevate dalla magistratura contabile. In particolare, Pavanelli ha evidenziato come i fondi destinati inizialmente alla sanità siano stati utilizzati per finanziare l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), una situazione già contestata in altre regioni come la Sicilia, dove è intervenuta la Corte costituzionale.

“Niente in contrario sul finanziamento del prezioso lavoro svolto dall’Arpa,” ha affermato la deputata, precisando però che “questo non può avvenire sottraendo risorse alla sanità, ma attraverso un capitolo di bilancio apposito”. La manovra è stata considerata una grave anomalia, poiché il finanziamento all’Arpa non dovrebbe mai incidere sulle risorse destinate ai servizi sanitari, fondamentali per i cittadini.

Un’altra questione sollevata riguarda il presunto avanzo di bilancio registrato dall’amministrazione regionale. Pavanelli ha commentato che questo avanzo “non è affatto una buona notizia, ma rappresenta l’ennesima inefficienza”. Secondo la deputata del M5S, un avanzo significa che l’amministrazione non ha utilizzato le risorse disponibili per fornire i servizi necessari alla popolazione. “L’obiettivo non deve essere creare un utile, come farebbe una società per azioni, ma raggiungere il pareggio di bilancio per offrire il massimo dei servizi ai cittadini” ha aggiunto Pavanelli.

 

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