Tartufai in protesta fuori dalla Regione: Palazzo Cesaroni ritira l’emendamento

Protesta in Umbria: la governatrice Donatella Tesei annuncia la revisione degli emendamenti agricoli proposti da Andrea Fora dopo le proteste di tartufai e fungaioli.

Martedì mattina, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha comunicato la decisione della giunta regionale di fare marcia indietro sugli emendamenti proposti dal consigliere Andrea Fora e approvati a fine settembre. Gli emendamenti, inseriti nel Testo unico dell’agricoltura, avevano provocato una forte reazione tra i tartufai e i cercatori di funghi, che si erano radunati davanti alla sede della Regione per esprimere il loro dissenso.

La governatrice ha rassicurato i manifestanti, dichiarando: «L’emendamento, di cui non sapevo assolutamente nulla, sarà emendato, quindi potete stare tranquilli. Non succederà nulla». Questa dichiarazione ha suscitato applausi e un misto di sollievo e perplessità tra i presenti, che hanno accolto la promessa con cautela.

La decisione della presidente è stata vista come una vittoria da parte dei tartufai umbri, che chiedevano un coinvolgimento più attivo nelle modifiche legislative che li riguardano. Gianfranco Napoli, presidente dell’associazione tartufai ‘Il perugino’, ha commentato: «Chiedevamo di essere ascoltati ed è accaduto. Se ci devono essere delle modifiche a leggi esistenti, queste devono essere oggetto di concertazione tra i vari soggetti presenti sul territorio».

La protesta si è concentrata sugli emendamenti che, secondo i tartufai, erano stati approvati senza un adeguato confronto con le categorie interessate. La concertazione e il dialogo sono stati i temi centrali della contestazione, con i manifestanti che hanno chiesto maggiore trasparenza e partecipazione nelle decisioni che toccano le loro attività.

Oltre ai tartufai, anche i cercatori di funghi hanno espresso insoddisfazione per un’altra normativa regionale. Giorgio Materozzi, presidente del gruppo micologico ternano, ha spiegato le problematiche legate a una legge approvata il 4 maggio scorso, che rende facoltativi i corsi di formazione per la raccolta dei funghi. «Oggi abbiamo la necessità, come in quasi tutte le regioni d’Italia, di avere un’autorizzazione per la ricerca dei funghi. Quest’autorizzazione deve essere concessa solo dopo aver partecipato al corso di formazione», ha dichiarato Materozzi, sottolineando l’importanza di educare i cercatori sulle specie tossiche e su come rispettare l’ambiente durante la raccolta.

Secondo Materozzi e altri esponenti del settore, la mancanza di un obbligo di formazione potrebbe aumentare i rischi legati alla raccolta di specie pericolose e danneggiare l’equilibrio ecologico del territorio.

Nonostante le rassicurazioni di Donatella Tesei, restano incertezze sull’effettivo iter legislativo dei tre emendamenti approvati in Prima commissione. La presidente della Regione ha promesso che verranno emendati, ma alcuni manifestanti hanno espresso dubbi sulla reale volontà politica di risolvere la questione.

Intanto, tartufai e cercatori di funghi rimangono in allerta, pronti a monitorare i prossimi sviluppi e, se necessario, a riprendere la protesta per difendere i loro diritti e interessi.

La nota del M5S

Scrivono Emanuela Arcaleni e Giampaolo Conti, candidati M5S al consiglio regionale “L’imbarazzata e imbarazzante retromarcia della presidente Tesei questa mattina di fronte a tartufai e cercatori di funghi che protestavano contro gli emendamenti del consigliere Fora, già approvati dalla maggioranza in Commissione e che stavano per diventare definitivi in aula, è una toppa quasi peggiore del buco. Una governatrice che ammette candidamente “di non saperne niente” conferma di non conoscere cosa propone e cosa approva la propria maggioranza. Oggi si tratta di funghi e tartufi, ieri cos’altro è sfuggito alla governatrice leghista? L’emendamento di Forza Italia che preclude la libera cerca istituendo la raccolta di funghi e tartufi a pagamento è solo l’ultimo esempio di come la maggioranza ignori le necessità del nostro territorio, ma ubbidisca a logiche privatistiche, perchè si prevede, direttamente e indirettamente, la progressiva preclusione del territorio regionale alla libera cerca del tartufo e alla raccolta dei funghi spontanei. Una destra confusa che prima finge di ascoltare, poi prova il blitz e infine fa retromarcia quando, giustamente, qualcuno protesta. Di sicuro, questi emendamenti, come quelli della leghista Puletti che hanno di fatto permesso il transito dei motori sui sentieri di montagna, sono la plastica dimostrazione che, se continuano a governare, della “verde Umbria” non resterà che il colore sbiadito del logo”

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