Università per stranieri, accusa di danno erariale per 1,3 milioni: 45 indagati, fra cui tre ex rettori

L'Università per stranieri di Perugia è coinvolta in un'inchiesta che accusa diversi ex rettori e funzionari per un presunto danno erariale di oltre un milione di euro. La Corte dei conti indaga sulla legittimità di indennità riconosciute al personale amministrativo.

L’Università per stranieri di Perugia è al centro di una nuova indagine della Corte dei conti, che ha coinvolto 45 persone tra ex rettori, dirigenti e rappresentanti dell’ateneo. L’indagine riguarda un presunto danno erariale di oltre 1,3 milioni di euro legato alle indennità di lingua concesse al personale amministrativo. Tra i nomi degli indagati compaiono ex rettori di spicco come Paola Bianchi, Stefania Giannini, Giovanni Paciullo e Giuliana Grego Bolli, oltre a dirigenti come Simone Olivieri e rappresentanti dei docenti e degli studenti.

La questione ruota attorno a indennità che, introdotte negli anni ’90, venivano concesse al personale amministrativo per la conoscenza di una lingua straniera, un requisito considerato fondamentale per un ateneo internazionale come la Stranieri. Questi pagamenti, circa 1.800 euro lordi annui per dipendente, erano stati approvati dal Consiglio di amministrazione nel 2012 e nel 2019, ma a fine 2023 l’ateneo ha sospeso le erogazioni in seguito a dubbi sollevati dall’Avvocatura dello Stato sulla loro legittimità.

La Corte dei conti ha ora chiesto ai soggetti coinvolti di rispondere alle accuse, in particolare per quanto riguarda le decisioni prese nel 2019 e nel 2022. Il danno erariale contestato riguarda il periodo in cui sono stati approvati gli atti relativi all’indennità, con l’accusa di corresponsabilità pro quota per grave negligenza. Tuttavia, le indagini sono ancora in una fase iniziale e tutti gli indagati avranno modo di difendersi, fornendo le proprie memorie e spiegazioni.

L’indennità era stata riconosciuta a circa il 97% del personale non docente, a seguito di una prova scritta di un’ora sulla conoscenza di una lingua straniera. Questo beneficio risale a un fondo iniziale stanziato nel 1989 di 50 milioni di lire, erogato fino al 2023. Tuttavia, nel corso del 2023, l’attuale rettore Valerio De Cesaris ha deciso di sospendere i pagamenti e accantonare l’indennità in bilancio, in attesa degli esiti del procedimento contabile. Tale decisione è stata vista da alcuni come una mossa cautelativa per evitare ulteriori problemi legali, anche se altri l’hanno interpretata come un tentativo di minare il consenso del rettore stesso.

Questo caso si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà per l’Università per stranieri, già coinvolta in altre inchieste e processi che hanno alimentato malcontento tra il personale. I dipendenti, in particolare, avevano espresso il loro disappunto per la revoca di un’indennità che veniva erogata ogni anno a ottobre. La sospensione di questo emolumento ha alimentato ulteriori tensioni all’interno dell’ateneo, già scosso da precedenti polemiche interne.

Attualmente, le notifiche inviate dalla Corte dei conti sono ancora in fase di completamento, ma l’inchiesta promette di portare ulteriori sviluppi. Diversi avvocati degli indagati hanno smentito di aver ricevuto le notifiche ufficiali, ma la notizia è stata comunque confermata da fonti vicine al caso.

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