Cna Umbria. “Rinviare di un anno obbligo della polizza contro calamità naturali”

La CNA chiede un rinvio dell’obbligo di sottoscrivere una polizza contro le calamità naturali per le imprese italiane, previsto per il 31 dicembre 2024, evidenziando l’urgenza di maggiore trasparenza e confronto.

La Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) ha chiesto ai parlamentari di prorogare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza contro le calamità naturali per le imprese, previsto per il 31 dicembre 2024, al fine di tutelare le aziende dalle difficoltà economiche e organizzative.

La CNA ha presentato un appello ai rappresentanti umbri in Parlamento, chiedendo che il rinvio sia inserito nella prossima legge di Bilancio 2025. Il direttore regionale della CNA, Roberto Giannangeli, ha sottolineato come questo obbligo rappresenti un unicum in Europa e comporti costi aggiuntivi per le imprese, che si troveranno a dover adeguarsi senza ancora avere a disposizione tutte le informazioni necessarie.

L’applicazione della norma senza un decreto attuativo chiaro rappresenta uno dei principali problemi evidenziati. Attualmente non esiste una definizione precisa delle casistiche degli eventi coperti dalle polizze e le imprese non sanno se le assicurazioni offriranno coperture adeguate alle loro esigenze. Giannangeli ha spiegato che non è stato ancora avviato alcun confronto tra governo, compagnie assicurative e associazioni di imprese per definire i dettagli operativi, lasciando le aziende in una situazione di incertezza.

La norma in questione, infatti, vincola la possibilità per le imprese di ottenere contributi pubblici e ristori, in caso di eventi climatici estremi, alla sottoscrizione di una polizza assicurativa. Gli eventi estremi, come dimostrato dalle recenti alluvioni in Emilia Romagna e nelle zone di Narni, Amelia, Todi e Orvieto, stanno diventando sempre più frequenti, aumentando i rischi per le attività imprenditoriali.

Secondo Giannangeli, l’introduzione di strumenti assicurativi pubblico-privati è comprensibile per affrontare l’aumento degli eventi climatici estremi, ma deve essere accompagnata da investimenti in infrastrutture e manutenzione del territorio, azioni che potrebbero ridurre i danni e le conseguenze negative. La CNA ritiene che, al momento, manchino le condizioni di trasparenza necessarie affinché le imprese possano scegliere la polizza più adeguata alle loro esigenze.

L’associazione propone di rinviare l’obbligo di almeno un anno, un tempo utile per chiarire le modalità di applicazione della norma e consentire un confronto tra le parti interessate. Con la discussione della legge di Bilancio 2025 alle porte, la CNA ha invitato le forze politiche a intervenire per tutelare le imprese italiane e garantire una transizione più equa e gestibile verso l’obbligo assicurativo.

 

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